Fermati... "per motivi di salute", quasi al nastro di partenza. I ciclisti Luca e Ivano Pizzi, campioni di Lanciano (Ch), non disputeranno i Mondiali di paraciclismo a Nottwill (Svizzera), dov'erano, in questi giorni, con gli azzurri del ct Mario Valentini. I fratelli frentani, che praticano il tandem e che hanno vinto a ripetizione il campionato del mondo e hanno trionfato alle Paralimpiadi di Londra 2012, sono stati bloccati dalla commissione Tutela della salute della Federazione Ciclistica Italiana, presieduta da Luigi Simonetto. La commissione, come di consueto, ha svolto prelievi ematici preventivi e a sorpresa nella giornata del 28 luglio scorso, tramite l'equipe dell'ospedale San Raffaele di Milano. Dalle analisi i valori di ematocrito ed emoglobina sono risultati superiori al limite (nella norma invece i reticolociti) e per questo i Pizzi sono stati bloccati dalla Federazione: dovranno stoppare l'attività agonistica per 45 giorni. Tutto ciò alla vigilia dei Mondiali, gara per cui gli atleti abruzzesi si erano preparati puntando ad un nuovo oro. "La prima prova era prevista per oggi, la seconda tra qualche giorno - dice Luca - e purtroppo abbiamo dovuto rinunciarvi. Siamo amareggiati per quanto accaduto, anche se sereni. Ci hanno effettuato i prelievi in Svizzera, ma le provette sono state esaminate dopo ore a Milano. Strani quei valori alterati, perché abbiamo ripetuto le analisi subito dopo ed era tutto a posto. Ma le seconde analisi non sono state prese in considerazione". I Pizzi hanno dovuto così "digerire" i provvedimenti presi nei loro confronti e far ritorno a casa, senza gareggiare per la maglia iridata. "Ci spiace tanto - aggiunge Luca -, anche perché abbiamo puntato tutto sul Mondiale. Un finale di stagione terribile, dopo un inizio da dimenticare... Perché - evidenzia - siamo stati fermi fino a maggio, per una frattura alla clavicola di Ivano. Non abbiamo mai avuto valori alterati - puntualizza -: non so, potrebbero aver influito il caldo, la trasferta, lo stress, le fatiche della preparazione... Chissà". L'interdizione dalle gare non è una sanzione ma serve a tutelare la salute degli atleti. 30 lug. '15


 Serena Giannico

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