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Lanciano (Chieti) - Una riunione, avvenuta a Lanciano, lo scorso sabato, per fare il punto sull'ospedale 'Floraspe Renzetti' e su tutte le criticità che lo affliggono da tanto, troppo tempo. Carenze di apparecchiature, reparti in cattive condizioni e liste d'attesa lunghe anche due anni per un semplice intervento. Non ultimo la scarsa disponibilità di ambulanze. Alla riunione erano presenti esponenti del Tribunale dei diritti del malato, che da diversi mesi raccolgono segnalazioni, molti medici e anche Silvio Paolucci, assessore regionale alla Sanità che ha subito precisato: "L'ospedale di Lanciano non chiuderà, però l'amministrazione comunale deve darsi una mossa per decidere cosa fare: un nuovo sito o costruire su quello già presente". Ma l'ubicazione del nuovo ospedale, attualmente è l'ultimo dei problemi: il Renzetti ha infatti problemi e, in attesa di una nuova struttura, si deve intervenire e presto: "I reparti che ci sono adesso rimangono - afferma Paolucci - e saranno ristrutturati e dotati di quanto serve anche in vista della classificazione Dea di prima categoria per questa struttura". 


Dea… una sigla che ai più non dice nulla. Dea è l'acronimo di Dipartimento d'emergenza e accettazione, in sostanza un'evoluzione del Pronto soccorso - che a Lanciano è stato da poco rinnovato - con varie unità operative incentrate sulla cura del paziente. A Lanciano sarà di primo livello e quindi garantirà, oltre alle normali prestazioni di pronto soccorso, anche le funzioni di osservazione e breve degenza, rianimazione e, inoltre, interventi diagnostico - terapeutici di medicina e chirurgia generale, ortopedia e traumatologia, cardiologica con l'Unità di terapia intensiva cardiologica (Utic) oltre alle analisi di laboratorio per analisi chimico - cliniche e microbiologiche, diagnostica per immagini e trasfusionali. Mentre altri reparti potrebbero rischiare la chiusura come diabetologia che ormai è al collasso, come più volte denunciato dall'Ared (associazione regione Abruzzo emodializzati dialisi e trapianto) che ha seguito la vicenda, e denunciando anche le carenze del reparto dialisi. Infine le ambulanze: una sola a Lanciano che, secondo la Regione, basta e avanza visto che secondo le statistiche dell'assessore può servire benissimo un bacino d'utenza di circa 60mila abitanti. Ipotesi che lascia un po' perplessi, soprattutto se si prende in considerazione di recenti vicende. Qualche mese fa, infatti, un uomo, a Lanciano, si è sentito male a trecento metri dall'ospedale e l'unica ambulanza del Renzetti era impegnata per un'altra urgenza. Risultato: è dovuta arrivare un ambulanza da Casoli (Ch) con un'attesa di quaranta minuti.  E ci sono stati altri episodi simili, con feriti rimasti in attesa anche un'ora prima di essere presi e portati via dal 118. Senza contare i turni massacranti del personale che, di certo, non aiutano in alcun caso. 06 ottobre '15

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