Atessa (Chieti) 02 aprile '15 - All'indomani della protesta che ha visto coinvolti cittadini, studenti, commercianti e rappresentanti politici di Atessa contro la chiusura dell'ospedale 'San Camillo De Lellis', Giulio Borrelli, capogruppo del 'Movimento Atessa Unita' e coordinatore politico di 'Abruzzo Civico' torna sulla vicenda: "Chiediamo ora al presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, commissario straordinario della sanità, di tenere conto della richiesta che viene dalla stragrande maggioranza di questo territorio e di revocare immediatamente il provvedimento di chiusura, preso dai responsabili della Asl Lanciano - Vasto - Chieti". 


Non sono, però, mancate le polemiche e Borrelli risponde a chi aveva criticato la presenza di Mario Olivieri, consigliere regionale di 'Abruzzo Civico' e presidente della Quinta Commissione, Salute, Sicurezza sociale, Cultura, Formazione e Lavoro. "Respingiamo gli inverecondi attacchi alla persona di Mario Olivieri, consigliere regionale di Abruzzo Civico, che ha fatto solo il proprio dovere stando accanto ai cittadini, che hanno espresso civilmente il loro disagio e la loro protesta per le condizioni della sanità pubblica nel nostro territorio". 
Il capogruppo di Mau al consiglio comunale risponde anche a chi ha accusato il Movimento Atessa Unita di non aver fatto nulla in difesa dell'ospedale prima della protesta di ieri: "Alle poche voci stonate ricordiamo che il 'Movimento per Atessa Unita' ha denunciato, ieri come oggi, le decisioni che hanno portato allo smantellamento dell'ospedale e si è sempre battuto per difendere il San Camillo De Lellis. Mi chiedo, invece, dove erano e che cosa hanno fatto quegli esponenti del centrodestra nostrano - che adesso gridano tanto- quando venivano chiusi alcuni reparti, trasferiti i primari e tolte le urgenze. Quei politici di lungo corso non solo non hanno protestato in quelle occasioni, ma hanno alimentato la leggenda che l'ospedale fosse stato potenziato perché, ogni volta, veniva steso un tappeto rosso per inaugurare 'nuove' strutture, che erano di modesta importanza o non sono mai entrate in funzione. Il dramma attuale è conseguenza di scelte sbagliate di ieri e di oggi e di quella leggenda". 


Borrelli, in conclusione, non vuole fare polemiche ma continuare a battersi, concretamente, per salvare l'ospedale: "Ora azzeriamo le polemiche e vediamo che cosa si può fare per salvare il salvabile. Il 9 aprile ci sarà un incontro, alla Regione, con l'assessore alla sanità e i responsabili della Asl. Mi auguro che in quella sede prevalgano la ragione e il buon senso. Noi sosterremo la proposta contenuta nel documento dei medici. L'ospedale di Atessa può ancora avere un futuro, ma non ci si spacci il 'rafforzamento dei poliambulatori' o il cosiddetto 'ospedale di comunità' - che nei fatti è un ospizio per anziani - come la soluzione al problema che poniamo".

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