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Ortona (Ch) - Lavoratori con stipendi arretrati e con prospettive incerte. E' quanto denunciano i sindacati Fiom Cgil e Fim Cisl relativamente alla Cmti srl Society Petroleum di Ortona, società specializzata principalmente nella progettazione, prefabbricazione, montaggio e manutenzioni generali di impianti industriali on ed off shore soprattutto nei settori della petrolchimica e dell’energia.  

"I dipendenti -  spiegano in una nota Andrea De Lutis, Fiom Chieti e Guido D'Accurzio, Fim - sono sempre più preoccupati per la situazione nella quale versa la loro azienda e di conseguenza del proprio futuro occupazionale. Purtroppo, ad oggi, nonostante l' avvio di un tavolo istituzionale in Provincia a Chieti, non si riescono ad avere informazioni nemmeno minime sul prosieguo di trattative enunciate fra la Cmti e altre aziende per eventuale cessione, affitto o vendita". 

"Le lavoratrici e i lavoratori della Cmti di Ortona - viene aggiunto - hanno le mensilità ferme al mese di agosto e lasciamo solo immaginare quale possa essere la difficoltà loro e delle rispettive famiglie. In queste mesi e a tutt'oggi, le maestranze hanno dimostrato attaccamento e serietà ineguagliabili alla loro azienda e al posto di lavoro continuando a svolgere le proprie mansioni e i propri doveri a fronte delle gravose difficoltà economiche. Questa situazione non è più sostenibile, entro il 12 dicembre purtroppo dovranno decidere vista anche l'incombenza della modifica degli ammortizzatori sociali dall'1 gennaio 2017: se farsi licenziare dall'azienda oppure rischiare di andare avanti senza stipendio, perdere il diritto all'indennità di mobilità a favore di quella della Naspi e comunque restando senza nessuna certezza. Non è tollerabile - sottolineano i sindacati - che questa azienda si spenga piano piano portando le maestranze ad abbandonare i propri posti di lavoro per stremo. Il 29 novembre, oramai alle strette, siamo stati costretti a scrivere nuovamente all' Eni Spa, committente di Cmti, dopo la lettera del 06 ottobre 2016 nella quale la rendevamo edotta sulle problematiche dei lavoratori. Ad oggi l'Eni Spa non abbiamo avuto alcuna risposta".

I sindacati si augurano che Eni non resti indifferente a questa situazione e che vengano cercate e trovate soluzioni per lavoratori che sono altamente specializzati e qualificati.  01 dicembre 2016

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