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E’ stato quel taglio alla gola a darle la morte. Durante la lite, le è stata in parte recisa la giugulare destra. Per questo è deceduta Monia Di Domenico (foto in basso), 45 anni di Pescara, uccisa mercoledì scorso a Francavilla al Mare (Ch), da Giovanni Iacone, 48 anni, nato a Firenze ma di origini abruzzesi, a cui lei aveva affittato un’abitazione di famiglia non più usata. E' quanto emerso dall'autopsia eseguita oggi pomeriggio, nell'obitorio dell'ospedale di Chieti, dal medico legale Cristian D’Ovidio. Gli esami necroscopici sono andati avanti per circa sette ore. Sul corpo della vittima anche i segni di una decina di colpi inferti sulla testa con un oggetto d'arredo. 
L'anatomo patologo ha effettuato radiografie e prelevato tessuti che saranno analizzati: i risultati degli accertamenti saranno consegnati entro due mesi alla magistratura. Ad occuparsi del caso è la Procura di Chieti.

Dai primi riscontri, quindi, emerge che l'uomo, ora rinchiuso in carcere a Chieti, un matrimonio e quattro figli alle spalle, un precedente per rapina, si è accanito sulla padrona di casa. Lei, la psicologa, era andata nell'appartamento di via Monte Sirente - che tra l'altro aveva affittato ad una coinquilina dell'assassino - per chiedere il pagamento degli affitti arretrati, due mensilità, per totali 740 euro. Ma la donna non c'era,  era al lavoro, e l'uomo le ha risposto di non avere quella somma. Ne è nato un diverbio. Al culmine del quale l'omicida, ha iniziato a colpirla, ripetutamente, una decina di volte, con un sasso ornamentale. Poi l'ha sgozzata. "Io con quel taglio alla gola non c'entro, non l'ho provocato io...", ha raccontato Iacone alle forze dell'ordine e al pm Giuseppe Falasca. Ha ammesso l'aggressione ma ha spiegato che quel taglio, che si è rivelato fatale, è stato accidentale. "Durante una colluttazione siamo finiti sul tavolino di vetro, che si è spaccato e lei si è tagliata la gola": parole che sembrano ora smentite dall'autopsia. 

Quando sono arrivati i carabinieri, allertati da un vicino che ha sentito le urla della psicologa, l'uomo stava cercando di occultare il cadavere: lo stava trascinando per le scale, su in soffitta, per farlo sparire e magari poi disfarsene in un secondo momento.  

 Oggi si è svolta anche l’udienza di convalida dell’arresto dell’indagato, durata circa un’ora. Iacone ha confermato al gip del Tribunale di Chieti, Antonella Redaelli, quanto già riferito, al pubblico ministero Falasca e ai carabinieri di Francavilla al Mare, subito dopo il delitto. All’uscita della casa circondariale "Madonna del Freddo" di Chieti, dove Iacone è rinchiuso, il suo avvocato, Emanuela De Amicis, ha detto: "Il mio assistito ha confermato quanto riferito precedentemente, adesso dobbiamo solo attendere l’esito degli accertamenti tecnici. Io non posso che esprimere tutta la mia vicinanza e solidarietà alla famiglia della dottoressa Di Domenico per questo dramma. Il mio assistito ha manifestato pentimento e si è dichiarato pronto ad assumersi la responsabilità e tutte le conseguenze che deriveranno dalla sua condotta, quando verrà accertata".

I funerali di Monia Di Domenico saranno celebrati lunedì prossimo alle 14.30 a Corropoli (Te). I genitori fanno sapere alla stampa che le esequie saranno strettamente private e di non gradire la presenza  di giornalisti e fotografi. 14 gennaio 2017


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