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FINE della storia. Il pozzo della piattaforma petrolifera Ombrina Mare è stato chiuso con successo dalla ditta scozzese Zenith Energy per conto della Rockhopper Exploration con un procedimento di "plug and abandonement" - tappa e abbandona - costato 250 mila sterline, circa 300 mila euro. A renderlo noto è la ricercatrice abruzzese, che lavora nella California State University, Maria Rita D'Orsogna, che ha ricordato che il pozzo è stato chiuso "grazie a noi, gente normale". "A causa dell'attuale crisi nel settore petrolifero - spiega - il prezzo è considerato estremamente favorevole. Il direttore delle operazioni della Zenith Energy, Chris Collie, ha annunciato che era il loro primo progetto di rimozione di piattaforma ed è stato tutto programmato ed eseguito in cinque mesi. Chiudere un pozzo non è un gioco facile". Secondo la Zenith, "Ombrina era particolarmente delicata a causa delle alte concentrazioni di idrogeno solforato rimaste nel pozzo e perché durante il bullheading potevano esserci sbalzi di pressione, ma è andato tutto bene".

"Ogni tanto devo fermarmi e ricredermi: otto anni e abbiamo vinto noi. In Italia, dove queste cose non succedono mai. Un pozzo che siede lì per otto anni, che non succhia nemmeno una goccia di petrolio, e che alla fine viene smontato grazie a gente normale. E ci devono pure spendere 300 mila euro! Grazie a noi".

5 settembre '16

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