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Lusso e sfarzo. Piscina, solarium, marmi e ferro battuto ovunque, stucchi veneziani, rifiniture di lusso in stile Luigi XVI e videosorveglianza capillare. Così i villini e gli appartamenti sequestrati ad una famiglia rom di Avezzano. Sigilli beni immobili per un milione e 200 mila euro. Il gruppo famigliare, nullatenente per il Fisco, a reddito zero, conta sei componenti con a capo Silvio Ferdinando: su alcuni di loro gravano precedenti penali per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti. Sono ritenuti socialmente pericolosi, sono imparentati per matrimonio con i Casamonica e hanno un tenore di vita tale da far ritenere che vivevano abitualmente con i proventi di attività illecite. La misura di prevenzione patrimoniale è stata disposta dal Tribunale di L’Aquila, su proposta del questore Alfonso Terribile. 

Il sequestro ha riguardato cinque immobili, di cui quattro ad Avezzano: il primo, con due unità abitative con rifiniture di pregio e terreno circostante, con piscina, solarium e telecamere di sicurezza, per 400 mila euro; una villa a due piani, di 14 vani, con finiture di pregio e terreno circostante, videosorvegliata, interamente recintata, per 450 mila euro; un immobile di 7 vani da 200 mila euro; un immobile costituito casa singola e magazzino per 160 mila euro. Infine, un terreno a Ferentino (Frosinone). Agli stabili vanno aggiunte automobili, denaro ed oro. All’operazione hanno collaborato anche le questure di Frosinone, Milano, Siena e Bologna dove hanno sede legale alcuni istituti bancari presso i quali sono stati bloccati i conti. Stop anche ai libretti postali.

Il lavoro di riscontro incrociato dei dati acquisti dall’Anticrimine e dal commissariato di polizia, oltre che alla Guardia di finanza di Avezzano, ha permesso di accertare la sussistenza di una notevole sproporzione tra i redditi dichiarati, spesso pari allo zero, ed il valore dei beni nell’effettiva disponibilità della famiglia, i cui membri non lavorano.

I destinatari della misura patrimoniale temendo provvedimenti di sequestro già applicati a loro parenti di Avezzano, a Frosinone e a Roma - è stato spiegato durante un incontro degli investigatori con la stampa - hanno tentato vanamente di occultare il patrimonio immobiliare (ad esempio costituendo un fondo patrimoniale) e schermando la propria disponibilità economica (scegliendo, sempre ad esempio, di utilizzare numerose autovetture a noleggio anziché acquistarle).  22 settembre 2016


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