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In Abruzzo nel 2015 ci sono stati 3.217 incidenti stradali, che hanno provocato 84 morti e 4.827 feriti. Rispetto al 2014 sono diminuiti sia gli incidenti (-6,2%) che i feriti (-7,1%), in misura maggiore rispetto ai dati nazionali (rispettivamente -1,4% e -1,7%), ma il numero delle vittime è aumentato del 9,1%, (Italia, +1,4%); nello stesso anno il costo sociale degli incidenti, a livello regionale, è stato stimato in 365,5 milioni di euro, ovvero 275 euro pro capite. I dati sono stati resi noti dall'Istat. L'Abruzzo si posiziona tra le regioni in cui il calo dei morti è stato inferiore alla media nazionale: tra il 2001 e il 2015 le vittime si sono ridotte del 50,0% contro il -51,7% della media Italia. Fra il 2010 e il 2015 si registra invece un aumento del 6,3% a fronte di una diminuzione della media nazionale (-16,7%). Sempre fra 2010 e 2015 l'indice di mortalità sul territorio regionale è passato da 1,9 a 2,6 deceduti ogni 100 incidenti, quello medio nazionale da 1,9 a 2,0. Negli ultimi cinque anni (2010-2015) l'incidenza di pedoni deceduti è cresciuta di più in Abruzzo (da 12,7% a 15,5%) che nel resto del Paese (da 15,1% a 17,6%).

I morti per incidente stradale in provincia di Teramo sono aumentati del 85,7% tra il 2014 e il 2015, passando da 14 a 26: è il dato più eclatante riferito dall'Istat, esaminando il prospetto per province riferito agli automobilisti deceduti (84) e rimasti feriti (4.827) in Abruzzo. In provincia dell'Aquila i morti sono aumentati del 25%, passando dai 20 del 2014 ai 25 del 2015, mentre in provincia di Pescara si è registrato lo stesso numero di morti (15); unica provincia ad avere una diminuzione - del 35,7% - è quella di Chieti, con 18 morti rispetto ai 28 dell'anno precedente. Per quanto riguarda i feriti tutte le province registrano una diminuzione: L'Aquila ha registrato un calo del 20% con 874 rispetto ai 1.093 del 2014, Pescara (4,9%) con 1.365 rispetto ai 1.436 dell'anno precedente, Chieti (4,1%) con 1.376 invece di 1.433, e Teramo (1,7%) con 1.212 invece di 1.233. Sul numero degli incidenti c'è un calo complessivo in tutte le province: nell'aquilano il 13,3% in meno con 579 rispetto ai 668 del 2014, nel chietino il 7,1% in meno con 876 invece di 943, nel teramano il 3,6% in meno con 799 rispetto a 829, nel pescarese il 2,6% in meno con 963 rispetto 989 dell'anno precedente. ll rischio di incidente stradale rimane alto lungo la costa e nei comuni capoluogo di provincia, come risultano pericolose l'autostrada A25, la ss 650 Fondo Valle del Trigno, la ss 696 del Parco Sirente-Velino e la ss 690 Avezzano-Sora. 
L'anno scorso il maggior numero di incidenti (2.204, il 68,5% del totale) è avvenuto sulle strade urbane, provocando 34 morti (40,5% del totale) e 3.117 feriti (64,6%). Rispetto all'anno precedente i sinistri diminuiscono del 5,6% sia in ambito urbano che sulle strade extraurbane e del 13,3% sulle autostrade. Gli incidenti più gravi continuano ad avvenire sulle strade extraurbane (5,1 decessi ogni 100 incidenti) e sulle autostrade (4,5).

La percentuale più alta di sinistri stradali (circa il 45%) avviene lungo un rettilineo, sia sulle strade urbane che su quelle extraurbane. In ambito urbano gli incidenti che si verificano in corrispondenza degli incroci rappresentano il 22,0% del totale, seguono quelli che avvengono nei pressi di una intersezione (20,5%) e in curva (6,4%). Lungo le strade extraurbane il 25,5% degli incidenti avviene in curva, il 14,9% in corrispondenza di una intersezione.
La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (73,6%); la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (1.175 casi, 15 vittime e 1.836 feriti), seguita dal tamponamento (516 casi, 8 decessi e 914 persone ferite). La tipologia più pericolosa è la caduta da veicolo (8,8 decessi ogni 100 incidenti), seguono l'urto con ostacolo accidentale (6,2) e lo scontro frontale (5,4). Gli incidenti a veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 5,1 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli che vedono coinvolti più veicoli (1,7 decessi).
    
Nell'ambito dei comportamenti errati di guida, il mancato rispetto delle regole di precedenza o del semaforo, la velocità troppo elevata e la guida distratta sono le prime tre cause di incidente e costituiscono complessivamente il 43,5% dei casi.
Considerando solo le strade extraurbane, la velocità troppo elevata incide per il 19,7% e la guida distratta per il 18,3%.
Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per gli ultrasessantaquattrenni (8 per 100 mila abitanti). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 63,1% delle vittime e il 67,7% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate il 21,4% dei morti e il 25,6% dei feriti, i pedoni il 15,5% dei deceduti e il 6,7% dei feriti. È over 64 l'84,6% dei pedoni rimasti vittime di incidente stradale, mentre il 28,3% dei feriti totali appartiene alla fascia di età 15-29 anni. Il tasso di lesività standardizzato è pari a 676,7 per la classe di età 15-29 anni e a 447,0 per quella 30-44 anni. 
23 novembre 2016


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