Roma 15 apr. '12  - La morte di Piermario Morosini e' una tragedia, ma bisogna evitare gli allarmismi. E' il monito lanciato dai medici sportivi che evidenziano come le cause del decesso del calciatore del Livorno sono ancora tutte da spiegare.
  "Non posso correre dietro alle voci, prima di cercare di dare una spiegazione a quanto accaduto bisogna conoscere gli esiti dell'autopsia e delle altre analisi. Perche' la causa potrebbe anche non essere cardiologica". Maurizio Casasco, il presidente della Fmsi, la Federazione dei medici sportivi italiani, preferisce attendere gli esiti dell'autopsia. "Bisogna attendere gli esami autoptici prima di esprimere dei pareri tecnici - ha detto Casasco - e capire se questa morte poteva essere prevista o meno attraverso gli esami di idoneita', valutando dunque se ci siano responsabilita' mediche o si tratti di tragica fatalita'". Per Casasco, "quello su cui pero' bisogna mettere un punto fermo e' che non puo' essere un caso tragico ed eclatante a creare allarmismi: in merito alla prevezione, poiche' il sistema italiano e' di assoluta eccellenza e, grazie ad una legge dello Stato unica al modo ed al lavoro congiunto con il Coni, si garantisce la massima sicurezza a chi fa sport. E' un sistema certo migliorabile ma e' fondamentale sapere che grazie a questo si salvano tantissime vite perche' l'idoneita' viene rilasciata da specialisti in medicina dello sport, nata a Milano e prima nel mondo". Anche in quest'ottica, Casasco propone "un pronto soccorso sportivo per l'emergenza in campo che abbiamo elaborato e brevettato da un anno e che non si limita al solo aspetto cardiologico". Insomma, la tragedia di Morosini deve essere di stimolo ad una prevenzione ancora piu' massiccia ma non puo' essere in qualche modo 'screditare' un sistema italiano che e' preso come modello anche nelle altre parti del mondo, sia per l'eccellenza dei suoi medici che per i risultati che riesce ad ottenere nell'ambito dell'attivita' sportiva. 

Condividi l'Articolo

Articoli correlati