La multinazionale dei turbo non ha alcuna intenzione di sospendere i licenziamenti, mentre il ministero insiste affinché quei licenziamenti vengano "congelati". E' scontro tra i vertici della Honeywell Garret Italia di Atessa (Ch) e il ministero dello Sviluppo economico. Questa mattina l'ennesimo incontro a Roma, tra i dirigenti dell'azienda metalmeccanica i sindacati (Fiom, Fim e Uilm) e le istituzioni. Una riunione convocata l'8 giugno scorso, quando il Mise ha ricevuto da Honeywell la comunicazione dell'avvenuto invio, il 6 giugno, di 320 lettere di licenziamento ai dipendenti rimasti in fabbrica. "Ribadiamo la contrarietà all'azione intrapresa e chiediamo che le suddette lettere... non abbiano efficacia...": questa l'intimazione del ministero, seguita da un'autentica tirata d'orecchie. Honeywell, però, non è intenzionata al ravvedimento e neppure a concedere favori. "Già due volte abbiamo posticipato i licenziamenti", ha ribattuto. Nel mezzo ci sono i lavoratori che si ritrovano sbattuti fuori e al momento senza prospettiva alcuna, dopo che il ministero del Lavoro ha negato la cassa integrazione. Oggi, il ministero, dopo l'ennesimo "no" ricevuto dalla delegazione Honeywell, ha deciso di scrivere direttamente alla casa madre sollecitando lo stop dei licenziamenti. Quindi adesso bisognerà attendere la risposta definitiva dell'azienda, che finora però è stata irremovibile. "E' l'ultima chiamata per Honeywell - afferma in una nota Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim Cisl -. Si facciano - aggiunge - tutti gli sforzi possibili per garantire i lavoratori. Noi abbiamo espresso valutazione negativa rispetto alla decisione di licenziare. Abbiamo anche ribadito che per il periodo senza cassa integrazione deve essere completamente coperto da stipendio e contributi, oltre alla necessità di rimodulare l’accordo di reindustrializzazione al fine di garantire prospettive occupazionali per i lavoratori in forza allo stabilimento di Atessa al 2 aprile 2018". "Adesso - ribadisce Nicola Manzi, Uilm Chieti-Pescara - le speranze dei licenziati sono risposte nel processo di riconversione del sito, che va avanti, ma che comunque richiede tempo".
15 giugno 2018

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