Pescara - Licenze facili per i taxi: rinviata la prima udienza preliminare, oggi, in tribunale a Pescara, per le mancate notifiche a 5 imputati. Il processo riunisce presso il tribunale di Pescara, i due procedimenti relative alle autorizzazioni di noleggio con conducente (Ncc), rilasciate dai Comuni di Turrivalignani (Pescara) e San Vito Chietino (Chieti). Gli imputati sono complessivamente 24, tra i quali l'ex sindaco di Turrivalignani, Roberto Di Cecco e il responsabile del Suap di San Vito Chietino, Angelo Bianco, accusati a vario titolo di associazione per delinquere, corruzione, concussione e altri reati. Il procedimento, davanti al gup Maria Carla Sacco, accorpa i due fascicoli aperti dalle Procure di Pescara e Lanciano (Chieti) nel 2012. 


Sotto la lente del pm Barbara Del Bono, il rilascio di 60 autorizzazioni da parte del Comune di Turrivalignani e di altre 60 emesse dai Comuni di San Vito Chietino e Treglio. Secondo l'accusa gli operatori Ncc, una volta ottenuti i permessi dietro il pagamento di mazzette, non avrebbero svolto il servizio in Abruzzo, ma nel territorio di Roma. Un aspetto che, peraltro, ha suscitato le proteste dei noleggiatori e tassisti romani, che hanno presentato richiesta di costituzione di parte civile individualmente e attraverso varie associazioni. Tra l'altro una rappresentanza di circa 30 operatori del settore, questa mattina, è arrivata in pullman dalla capitale, dando vita ad un sit in di protesta davanti al tribunale di Pescara. 


"La vicenda delle licenze facili in questa regione crea una concorrenza sleale per  autonoleggiatori e tassisti romani e penalizza fortemente anche l'Abruzzo, dato che non crea posti di lavoro sul territorio e lascia scoperte esigenze e problematiche relative al trasporto pubblico e alla mobilità": è quanto ha detto Riccardo Cacchione, dell'Associazione legale taxi. Gli avvocati Fabio Ramacci e Alessandro Marcucci hanno presentato la richiesta di costituzione di parte civile, per conto di Associazione tutela legale taxi, Federazione taxi Cisal Roma, Sacat, Anar, Movimento italiano tassisti, Ugl taxi e cinque operatori romani. "I noleggiatori e i tassisti romani si sentono danneggiati dal rilascio di queste licenze, che considerano avvenuto in maniera illecita e intendono chiedere un risarcimento, facendo valere le proprie ragioni". 20 ott. '15

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