Indossava “un giubbino blu con cappuccio, e rifiniture color arancio, corto in vita, un paio di pantaloni scuri e scarpe sportive scure, oltre ad un cappello di lana grigia. Ha poi un orecchino all'orecchio sinistro”. E' una delle novità sul fronte delle indagini riguardo alla 'scomparsa' di Ernesto Valerio, 34enne, originario di Lanciano e che vive a Mantova e del quale dalla mattina dell’11 dicembre non si hanno più notizie.

Valerio, stando agli accertamenti delle forze dell’ordine e alle immagini delle telecamere della zona, è uscito da casa, salutando moglie e figlioletta, portando con sé uno zaino di colore verde con fibbie in pelle sulla tasca alta. Inoltre, dopo aver fatto due prelievi in banca prestissimo, alle 6.17, di 500 euro l’uno, è tornato indietro, mettendo nella cassetta delle lettere della propria abitazione le chiavi dell’auto, una jeep, e le due carte di credito (una personale e l’altra della moglie).

Secondo quanto riferisce la Gazzetta di Mantova la moglie Giulia Cavicchini si sarebbe accorta che in casa non ci sono alcuni indumenti che il marito potrebbe aver portato con sé. Ancora in cerca di conferme la mancanza del passaporto. Sempre secondo la moglie, non avendo utilizzato l’auto “visto l’orario potrebbe aver preso il treno delle 6.47 per Milano, ma i carabinieri lo stanno ancora verificando”. Circostanze che fanno al momento pensare ad un allontanamento volontario.

Cavicchini, raggiunta in Lombardia dai genitori di Ernesto che non fanno altro che piangere, ipotizza anche un eventuale allontanamento determinato dal troppo stress: “Mio marito è un uomo molto impegnato, oltre al lavoro ha il calcio, l’associazione culturale di Castiglione, ha tanti impegni, troppi. Io penso che lui sia andato in tilt, troppe pressioni, troppe responsabilità. Forse, me lo auguro, ha voluto staccare da tutto e da tutti. Se è così, non è un problema, basta che ci faccia sapere che sta bene” è ancora l’accorato appello di Giulia. Le indagini dei carabinieri sono a 360 gradi. Sotto controllo sono finiti spostamenti, telefonate, appuntamenti per scandagliare la vita del giovane lancianese.

Valerio, che prima ha abitato a Castiglione delle Stiviere, da diversi anni vive a Mantova insieme alla figlia, Greta, città nella quale è titolare con la moglie di Smartidea, uno studio di comunicazione e organizzazione di eventi.  Ed è stata la moglie lunedì, vista l’irreperibilità del marito, a lanciare l’allarme denunciandone la scomparsa sia alla locale compagnia dei carabinieri sia sui social.

Valerio si è laureato in Sociologia studiando sia a L’Aquila che a Trento. Il calcio e il mondo della scrittura sono le sue due grandi passioni: è stato presidente prima del Castiglione calcio e attualmente della Governolese. Per la scrittura invece ha dedicato cuore ed anima, sia perché gestisce la casa editrice “PresentArsì” sia pubblicando “Due volte a settimana” il suo ultimo romanzo che nella primavera scorsa è stato presentato anche a Lanciano. Attualmente cura gruppi di lettura nell’Alto Mantovano oltre ad essere presidente della Commissione Biblioteca di Cavriana.

C’è sbigottimento, smarrimento e sono tanti gli appelli sui social da tutta Italia verso “l’amico Ernesto”.

Fa riflettere, in queste ore, l’ultimo suo post pubblicato su Facebook l’8 dicembre scorso: è una canzone di Johnny Cash intitolata "Hurt":

 

Hurt myself today,

(Oggi mi sono ferito da solo,)

to see if i still feel,

(Per vedere se ero ancora in grado di sentire,)

I focus on the pain,

(Mi sono concentrato sul dolore,)

the only thing that’s real,

(la sola cosa reale,)

 

The needle tears a hole,

(l’ago fa un buco)

the old familiar sting,

(la vecchia familiare puntura)

try to kill it all away,

(che cerca di eliminare ogni cosa)

but I remember everything,

(ma io ricordo tutto,)

 

what have I become,

(Cosa sono diventato?)

my sweetest friend,

(mio dolce amico)

everyone i know,

(Tutti quelli che conosco)

goes away in the end,

(sono andati via alla fine)

 

and you could have it all,

(e potresti avere tutto)

my empire of dirt,

(il mio impero di fango)

I will let you down,

(Ti abbandonerò)

I will make you hurt,

(Ti farò del male)

 

I wear this crown of thorns,

(Ho portato questa corona di spine)

upon my liars chair,

(sulla sedia di coloro che mi mentono)

full of broken thoughts,

(pieno di pensieri interrotti)

I cannot repair,

(che non posso riparare)

 

beneath the stains of time,

(sotto le macchie del tempo)

the feelings dissapear,

(i sentimenti scompaiono)

you are someone else,

(tu sei qualcun altro)

I am still right here,

(Sono ancora qui)

 

What have I become,

(Cosa sono diventato?)

my sweetest friend,

(il mio più caro amico)

everyone I know,

(tutti quelli che conosco)

goes away in the end,

(sono andati via alla fine)

 

and you could have it all,

(e potresti averlo tutto)

my empire of dirt,

(il mio impero di fango)

I will let you down,

(Ti porterò in basso)

I will make you hurt,

(Ti farò del male)

 

if I could start again,

(Se potessi ricominciare)

a million miles away,

(a un milione di miglia da qui,)

I will keep myself,

(mi controllerei,)

I would find a way

(troverei un modo)

 

È un indizio? Solo una passione musicale? Un messaggio gettato lì, in anticipo, prima della sparizione?

Valerio stava attraversando un periodo difficile, un fortissimo disagio, come si evincerebbe dal testo? Una fuga progettata o un “colpo di testa” deciso all’ultimo minuto? Cambiare vita? Ma si può cambiare vita, lasciandosi dietro le spalle una figlia di quattro anni che se ti stringe al mattino le mani al collo “ti stringe l’anima tutto il giorno”? 13 dicembre 2017

 Alessandro Di Matteo

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