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Atessa (Ch) - Se ci sono stati milioni di investimenti in Serbia è perché la Edil Steel da anni "non è stata disponibile a ragionare sulla stipula di un contratto aziendale legato ad indicatori", sedendosi attorno ad un tavolo e stabilire di comune accordo i parametri. Scende in campo la segreteria Fim-Cisl Abruzzo Molise lanciando l'allarme su quello che apparentemente potrebbe sembrare un grosso risultato d'investimento. Ma che in realtà - a veduta sindacale - non lo è. Nei giorni scorsi infatti è volata in Serbia la Edil Steel srl. Per inaugurare un nuovo impianto industriale nella città di Zrenjanin, il management dopo la struttura ormai insediata nel 1980 in Val di Sangro, in contrada Saletti ad Atessa - sito che attualmente conta circa 50 dipendenti -, ha varcato i confini nazionali per inseguire la competitività a 360°. Il nuovo impianto sarà modellato sull'esempio di quello abruzzese: progettazione, realizzazione e montaggio di carpenteria  metallica per strutture in acciaio e grandi costruzioni metalliche in genere.

"A noi è sempre stato risposto che non ci sono le condizioni economiche e produttive per un contratto di secondo livello" rimarca la Fim-Cisl, "più di un dubbio però sorge alla luce di questo investimento", oltretutto "il lavoro non manca" in azienda. Tutto ciò significa sostanzialmente che i lavoratori della Edil Steel non hanno alcun premio di risultato "nemmeno un centesimo", "è assurdo" quando concretamente "sono loro i principali artefici del successo aziendale". Un ultimo incontro settimane fa, il tempo di sedersi, dall'altro lato del tavolo le figlie del patron: "Non ci sono le condizioni per trattare". Buongiorno e buonasera per tutti basta.
Niente contratto integrativo e stop anche a qualsiasi rivisitazione dei buoni pasto. "Sette anni fa il ticket mensa fu portato a 4 euro per ciascun lavoratore. Ora chiediamo un allineamento economico, da 4 a 5 €. Per l'azienda significa mille euro mensili complessive. Non è mica la fine del mondo! È anche un aspetto motivazionale che va considerato". Picche pure qui. L'azienda anche su questo ha bloccato qualsiasi ipotesi di trattativa. I buoni pasto rimarranno imbalsamati ai valori di sette anni orsono.

Chiede maggior investimenti anche  sul fronte sicurezza l'unico sindacato presente in Edil Steel: "Settimane fa un giovane operaio ha subito un incidente di un certo rilievo, fratturandosi diverse costole. Non è la prima volta che accade. Auspichiamo che gli enti preposti verifichino eventuali responsabilità". Investire ancor più soldi per la sicurezza in Edil Steel significa tutelare maggiormente chi dà anima e cuore dentro i capannoni.

Ma se un'azienda abruzzese investe milioni di soldi fuori l'Italia c'è da festeggiare o da preoccuparsi? È l'inizio di un abbandono o l'inizio di un maggior sviluppo industriale qui in Val di Sangro? "È l'inizio di un disimpegno da parte della proprietà sul sito di Atessa" con l'aggravante di "un processo di delocalizzazione sponsorizzato dalle istituzioni locali, dalla politica?" chiede il sindacato. Non è infatti passata inosservata alla Fim-Cisl in Serbia la presenza, per l'inaugurazione dell'impianto industriale "Tecnostrutture Doo", del sindaco di Francavilla al Mare Antonio Luciani e del governatore della regione Abruzzo Luciano D'Alfonso.
E' urgente sedersi attorno ad un tavolo: "Chiederemo un incontro alla direzione aziendale per chiarimenti sul futuro del sito di Atessa". Sul tavolo di nuovo "la trattativa sul rinnovo del contratto integrativo e vari problemi". Per la Fim-Cisl insomma non è tutto oro quel che luccica in Serbia. 19 set.'16 (a.d.m.)



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