Lanciano (Chieti) 12 giu. '14 - "Siamo fragili come bicchieri di cristallo, non c'è bisogno
di confrontarsi con noi come elefanti".
Sono racchiusi in questa
frase, pronunciata da Maurizio Massimini, uno dei sette ragazzi
inseriti nel progetto delle Borse lavoro, tutto il disagio, la rabbia,
l'angoscia per non poter più far parte del programma comunale,
terminato lo scorso dicembre e non ancora ripreso. L'amministrazione
comunale nell'inverno scorso aveva deciso di rivedere il progetto e
aveva annunciato di voler intavolare una convenzione con il Centro per
l'impiego per selezionare cinque persone beneficiarie del progetto.
Ma
a sconvolgere maggiormente i ragazzi, tutti disabili psichici che
percepivano circa 300 euro al mese per alcuni lavori socilamente
utili, non è solo aver dovuto interrompere un progetto di vita e di
guarigione, più che un lavoro, ma il fatto di non essere stati
informati di nulla. "Da gennaio - denuncia Massimini - non abbiamo più
saputo nulla. Nessuno ci ha informati che il servizio doveva essere
modificato, né prima e né dopo. E nessuno ci ha chiamati per sapere
come stiamo. Stiamo male, ecco come stiamo. Alcuni di noi stanno
ricadendo nel baratro della depressione, questa situazione di limbo
non ci aiuta".
E non aiutano, fa notare Nico Barone, responsabile di
Casapound che ha preso a cuore la vicenda, anche tutte le polemiche
scaturite da parole poco opportune da parte dell'amministrazione che
si è mostrata "insensibile nei confronti di sette persone in
difficoltà". "Si è parlato di postificio - dice Massimini - e quando
un sindaco pronuncia questa parola, ci fa sentire di troppo, ci
umilia". Tra i giovani, insieme a quelli di Casapound, c'era anche Aldo Natale,
responsabile dell'Informagiovani licenziato dalla cooperativa per la
quale lavorava con altri due colleghi, a causa del mancato rinnovo da
parte del Comune di Lanciano dell'affidamento del servizio.
L'Informagiovani verrà, d'ora in avanti, gestito direttamente dal Comune tramite un dipendente municipale. "Io posso difendermi e lo farò
nelle sedi opportune - spiega Natale - ma questi ragazzi come faranno?
Non si trattano così le persone, tanto più se sono in difficoltà e in
condizioni di disagio psichico". "Il sindaco Pupillo - incalza
Massimini - è anche un medico, sa che cosa significa togliere
improvvisamente una cura ad un malato, sa quali disagi provoca
l'emarginazione. Non abbiamo bisogno di elemosine, ma di soluzioni, e
di considerazione. Nessuno ci ha invitati, ad esempio, al tavolo
tecnico sulle Borse lavoro che si svolge oggi pomeriggio in comune.
Eppure siamo i protagonisti di questo servizio".
"Ci dispiace essere
tacciati di strumentalizzazione - conclude Nico Barone - Casapound da
sempre è attenta al sociale che è una delle nostre priorità. Non
abbiamo bisogno di ritorni economici né politici, ma solo che venga
fatta chiarezza su questa storia che sta portando sofferenza a persone
che già soffrono".
Daria De Laurentiis