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Lanciano (Ch) – Liriche di vita quotidiana intrise di semplicità. Sprazzi di luce e speranza. Con inviti alla gioia, alla condivisione. Niente pessimismo frammisto a banalità. Sono 78 le liriche che Antonio Spadano ha condensato nella sua ultima fatica letteraria “L’amore che si dona” presentato al Polo Museale nei giorni scorsi (vedi foto, Spadano è il primo da destra).

Le poesie di Spadano sono state intervallate dalle musiche di Angela Giancristofaro al pianoforte, moderatrice della serata Nicoletta Fazio. Con l’editore Marco Solfanelli e lo scrittore Vito Moretti a tracciare le coordinate poetiche e letterarie, i presenti hanno assaporato il gusto della vita che l'autore ha gettato dentro le sue liriche.


Gli incontri giornalieri dell’autore hanno fatto sì che “la vita mi regala / volti sorridenti / che bagnano d’amore i miei passi futuri…”, lo spronare a vincere la depressione della modernità: “Non lasciare /morire i tuoi giorni. / Prendi con amore / tutto ciò che incontri. / Tieni sempre vivi / i tuoi sentimenti. / Non abbandonare / mai la speranza. Non seguire / mai idoli / che ti lasciano solo. / Ama la vita, / amala con il cuore / e con la mente. / Vai sempre incontro alla vita” sono alcune delle frasi che colorano i testi del volume (Edizioni Tabula Fati).

Lo scrittore Vito Moretti ha tracciato le coordinate sulle quali si muove la poesia di Spadano: “Enunciazioni di umanità, appassionati confronti con cui aduna e rassoda, colma e svuota le strettoie e le fosse che fanno il destino di un uomo, la vicenda di una compiuta e quotidiana esistenza”. Ci sono, per Moretti, le annotazioni sul mondo contemporaneo, le sue amare congetture sui tradimenti sociali come in “Dal mio balcone”. C’è un palpito nei versi che si ritrova nell’amore, con energie di bene e inclinazioni verso la speranza ed ancora, secondo Moretti, siamo di fronte ad “una poesia che non cerca alibi o appigli in mode e scuole, ma che si legittima in sé stessa”.


Antonio Spadano, schivo ai riflettori e ai complimenti, ha egli stesso fatto elogio di chi in tanti anni, attraverso una stretta di mano, una condivisione di un problema, un abbraccio, gli ha fatto vivere la bellezza della vita. Elogio che è diventata poesia come in “Resto in silenzio / per tornare / a vedere il tuo meraviglioso sorriso, / i tuoi occhi pieni di luce, / le tue mani delicate / che accarezzano i capelli / di donne piene di vita”. Lo stupore per i bambini ha sempre attraversato il cuore dell’Autore: “L’aquilone / del bambino / è tornato a volare / nel cielo azzurro. / La mia vita / è un canto di gioia”. La semplicità dell’autore scava nelle profondità dell’animo umano per trovarvi energie nuove e sguardi incantati sul mondo: Io resto / a contemplare / il tuo sorriso / nella mia memoria / e sogno / di vederti ogni dì / tra il parco / dei tuoi giocattoli”.

Insegnante di matematica in pensione, commercialista di lungo corso in città, l’autore ha già pubblicato nel 2000 “Vivere in silenzio” e “La collina dei sogni” nel 2011. 31 dic. ‘16

Alessandro Di Matteo


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