Lanciano - “Un’iniziativa totalmente fallimentare con enorme sperpero di denaro pubblico di cui, a oggi, non si conoscono ancora le condizioni, né l’ammontare della spesa per l’ente. Che fine ha fatto il bike sharing del Comune di Lanciano? Quanto è costato alle tasche dei contribuenti?” 
Nico Barone, candidato consigliere comunale alle scorse elezioni amministrative, torna in campo per sollevare la questione, definendola un vero e proprio flop. Il servizio bike sharing, progettato dall'allora amministrazione di centro destra guidata dal sindaco Filippo Paolini ed inaugurata nel corso del primo mandato dell’amministrazione di Mario Pupillo, metteva a disposizione dei cittadini 44 biciclette elettriche e 22 normali, in 8 postazioni installate in diverse zone di Lanciano, tra cui anche il centro città.

Atti vandalici ed usi azzardati delle bici, che sono state danneggiate e sono diventate inutilizzabili, hanno portato alla sospensione del servizio per via degli elevati costi di riparazione.  "I periodi di sospensione dell’iniziativa – prosegue nella nota Barone - sono stati superiori a quelli in cui i lancianesi hanno potuto realmente usufruire delle biciclette del Comune. Colpa del vandalismo, ma anche, e soprattutto, dell’abbandono delle bici da parte dell’ente che avrebbe dovuto proteggerle. Perché non si è provveduto a risolvere le criticità incontrate nel corso della sperimentazione? Perché non è stato ideato un metodo per proteggere le due ruote dalle intemperie? Perché non sono stati intensificati i controlli per scoraggiare i vandali?"
  
Ricorda Nico Barone: “Un anno fa, nel pieno della campagna elettorale, l’attuale assessore Giacinto Verna, allora capogruppo di Progetto Lanciano, annunciò: 'Se l’attuale amministrazione comunale dovesse essere riconfermata, il rafforzamento del servizio sarà tra le prime azioni'. Ma erano solo promesse da campagna elettorale. Tanto è vero che qualche mese dopo, a novembre 2016, l’assessore Francesca Caporale ammise che il 90% delle biciclette è danneggiato e conservato in magazzini di proprietà comunale. E, oggi, il servizio è ancora completamente fermo e non se ne conoscono le sorti. Quale il suo futuro? Quanto costerà la sua riattivazione, se è prevista? Quali i nomi dei responsabili di questo sperpero di denaro pubblico?” 27 apr. '17 


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