Lanciano (Ch) - Maltrattamenti in famiglia e lesioni personali: queste le accuse che hanno portato all'arresto di G.Z., 41 anni, albanese domiciliato a Lanciano. Vittima della violenza dell'uomo è, dal 2013, la moglie, sottoposta, anche in presenza dei figli minorenni, "a continue vessazioni". Le indagini sono state condotte dai carabinieri e coordinate dal procuratore facente funzioni di Lanciano, Rosaria Vecchi. 

"Carattere violento e prepotente, nonché dedito all'abuso di alcolici - scrive la Procura -, in più occasioni tornava a casa ubriaco e per futili motivi picchiava la moglie, prendendola a sberle e spintonandola, ingiuriandola con epiteti offensivi, distruggendo le suppellettili di casa e sfondando le porte dell'abitazione con calci e pugni, cagionandole in tre occasioni lesioni di una certa entità". 

Il primo aprile scorso, l'indagato "dopo aver dato in escandescenze distruggendo vari suppellettili e dopo aver aggredito la donna, chiamandola puttana, prendeva un coltello da cucina e lo infilava in tasca prima di tornare in camera da letto", dove la malcapitata si era rifugiata, "e dove veniva disarmato dalla figlia minorenne che aveva assistito alla scena". Il 5 maggio scorso, invece, l'ha colpita "con pugni alla testa e fendenti inferti con un mazzo di chiavi", l'ha afferrata "per la gola inseguendola mentre lei si dava alla fuga, trascinandola nuovamente all'interno dell'abitazione, dove ultimava il pestaggio, fino a quando la stessa, insieme alla figlia, riusciva a scappare in strada e a chiedere aiuto". Fatti di "estrema gravità" e per il marito violento si sono aperte le porte del carcere. 25 maggio 2017


@RIPRODUZIONE VIETATA

Condividi l'Articolo

Articoli correlati