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Una quantità impressionante di pannelli di eternit, circa 300 e altri portati via dalla piena, lasciata a pochi metri dalle sponde del  fiume Sangro, nel territorio del comune di Lanciano. I materiali sono stanati dal movimento Nuovo senso Civico e segnalati alle forze dell'ordine, alle autorità e al Comune di Lanciano, che già si sono attivati per una prima messa in sicurezza del sito.
"Lo scarico abusivo, effettuato probabilmente a più riprese, - afferma Alessandro Lanci, presidente di Nuovo Senso Civico - è sicuramente opera di una vera e propria 'banda dell’amianto'. Dai rilievi effettuati non è escludibile che una parte anche cospicua di quei pannelli sia stata trasportata in mare dalle piene del Sangro. Hanno smantellato  di sicuro uno o più capannoni ricoperti dai tipici pannelli ondulati in uso negli anni ’60 e ’70, quando l’eternit, un composto di cemento ed amianto, veniva massicciamente impiegato nell’edilizia. L’abbandono a ridosso di un corso d'acqua di tonnellate di amianto è oltre che vandalismo allo stato puro, un atto criminale inqualificabile. L’amianto, anche detto asbesto, con l’usura, disperde una polvere che è causa di mesotelioma pleurico, un cancro che non dà scampo. Il periodo di incubazione di questo tumore è di 20/30 anni". 

Casale Monferrato, - viene ricordato - sede di una fabbrica di eternit, è il tragico emblema della sua pericolosità. La polvere di amianto dispersa nell’aria continua a colpire, dopo 30 anni dalla chiusura della fabbrica, non solo gli operai, ma anche tutti coloro i quali risiedevano nei pressi dello stabilimento, con un bilancio che non lascia spazio a contradditorio: nella provincia di Alessandria si contano 1.800 morti a causa del mesotelioma, una strage silenziosa.
 
"L’amianto - prosegue l'associazione ambientalista - è stato impiegato per anni nell’edilizia civile ed industriale fino agli anni ‘80, nonostante le acquisizioni scientifiche sulle conseguenze devastanti sulla salute umana risalgano agli anni ‘60. Il ritardo dello Stato nel ricorrere a strumenti legislativi che ne proibissero l’utilizzo dovrebbe indurre gli attuali legislatori quanto meno ad alleggerire gli enormi costi di smaltimento dell’amianto, se non azzerarli.
 Per chiunque possegga  anche una semplice  tettoia in eternit per coprire una stalla, i costi per lo smaltimento sono talmente elevati da indurre alcuni a correre il rischio di liberarsene illegalmente. Ovviamente questo non può giustificare chi si rende responsabile di attentato alla salute pubblica.
 Se il vento trasportasse la polvere d’amianto da quei pannelli ondulati deteriorati su un grappolo d’uva e un bambino non troppo fortunato, in compagnia del padre pescatore, cogliesse un acino di quell’uva e ne pulisse la buccia prima di ingerirlo, facendo danzare nell'aria vicino al suo naso una sola molecola di quella polvere, quel bambino a 30 o 40 anni si ammalerà di mesotelioma. 
Libera nos domine dall'eternit, che di eterno sembra avere solo le conseguenze nefaste sulle nostre vite, tra delinquenti spregiudicati e uno Stato sempre più responsabile del degrado nel quale ci ritroviamo immersi fino al collo". 
11 aprile 2018

Nelle foto l'amianto abbandonato, scovato da Nuovo senso Civico. Cliccare su immagini per ingrandire

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