Lanciano. Spaccio di droga: inflitte condanne da 5 anni a 7 anni di carcere
Pugno duro della giustizia frentana sullo spaccio di droga a Lanciano (Ch) e hinterland. Il gup Marina Valente ha inflitto, oggi, 18 anni e 8 mesi di reclusione per due distinte operazioni dei carabinieri delle compagnie di Lanciano e Ortona (Ch). Per l’operazione Pony Express, 5 arresti lo scorso 25 giugno, prime due pesanti condanne, con rito abbreviato, nei confronti del lancianese Vincenzo La Forgia, 50 anni, e Nicola Coccia, 44 anni, di San Vito Chietino. Il primo ha avuto 7 anni e 4 mesi di reclusione, mentre il secondo 5 anni e 6 mesi. Entrambi, ancora ai domiciliari, erano accusati rispettivamente di una trentina e quarantina di casi di cessione di droga ciascuno. Condanne superiori a quelle richieste dal pm Francesco Carusi che per La Forgia, difeso dall’avvocato Vincenzo Menicucci, aveva chiesto 6 anni e 6 mesi, mentre per Coccia, difeso da Antonio Menna, 6 anni secchi. Le difese preannunciano ricorso in Appello. 

L’operazione Pony Express ha contrastato un collaudato spaccio di cocaina, eroina, hashish e marijuana venduta al dettaglio, a domicilio e in pieno centro a Lanciano e nei comuni del comprensorio. I pusher si approvvigionavano in Campania e a Pescara. In carcere è finito solo La Forgia mentre ai domiciliari andarono Coccia; Maurizia Lanci, di Frisa; Federico Di Sotto, di Fossacesia; Franco Montebello, di Castel Frentano. L’indagine era partita nel novembre 2017 dopo un atto intimidatorio contro la Lanci, il cui portone di casa era stato attinto da colpi di arma da fuoco; a terra furono trovati bossoli e ogive calibro 22. Durante le perquisizioni furono sequestrati 250 grammi di droga, pari a mille dosi, e 11 mila euro contanti. Molto richieste la cocaina, fino a 60 euro la dose, e l’eroina. Carabinieri che si sono finti di volta in volta podisti, benzinai, postini, operai edili. Sentiti 100 assuntori, tra operai, disoccupati e impiegati. Poche le donne. Complessivamente sono 10 gli indagati, più altri 4 arrestati. Le indagini hanno fatto forza su centinaia di ore di intercettazioni e l’utilizzo di gps. Alla fine accertare responsabilità per 200 cessioni di droghe e stop posto alla rete capillare e continuata di spaccio itinerante al dettaglio. 

L’altra dura condanna odierna è toccata a Maximilian Paci, 46 anni, pure di Lanciano ed incensurato, ugualmente difeso da Menicucci, che ha avuto 5 anni e 8 mesi di reclusione con rito abbreviato. Anche per lui ci sarà ricorso in Appello. Lo scorso 18 settembre Paci venne bloccato dai carabinieri di Ortona appena sceso dal treno alla stazione di San Vito Marina di ritorno da Pescara dove si era approvvigionato di cocaina ed eroina. Sconosceva di essere seguito poi gli hanno trovato, pure negli slip, 66 grammi (160 dosi). Dopo il carcere è ora ai domiciliari. 
14 gennaio 2019
Walter Berghella

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