Quintali di pasta, formaggio, latte, decine di pacchi con scatole di funghi, tonno, pomodori pelati e legumi (ceci, piselli, fagioli) rubati all'interno parrocchia del Sacro Cuore di Gesù a Lanciano, in località Olmo di Riccio. Si tratta di aiuti Ue forniti dal Banco alimentare. Un vero e proprio saccheggio di generi alimentari perpetrato a danno dei poveri. E' sconfortato don Nicolas Gadesseh, 44 anni, del Togo, parroco subentrato a don Vittorio Lusi (in pensione dopo 42 anni al Sacro Cuore) dal 19 novembre scorso e che ha la cura pastorale anche delle contrade Santa Giusta e Torre Sansone. 

“Hanno svuotato gli scaffali dove depositiamo gli alimenti destinati ai più sfortunati. E' incredibile,” racconta ancora incredulo dopo la “sorpresa” di fine 2017. “Una brutta scoperta – aggiunge – per  questa comunità, da anni impegnata nel sostegno ai meno abbienti”. 
“Il 22 dicembre scorso – riferisce il sacerdote - abbiamo effettuato l’ultima consegna di cibarie ai poveri, quella di Natale, per  rendere loro meno disagevoli i giorni di festa. Poi abbiamo chiuso. Sono tornato il 31 dicembre nella sala dove ci sono i prodotti e ho trovato gli scaffali vuoti. Depredati”. Nell'immediato ha pensato che magari ci fossero state consegne extra di “tutto quel ben di Dio”, ma dopo un giro di telefonate ai collaboratori più stretti, la realtà implacabile si è rivelata: hanno rubato ai poveri! “E' davvero triste…”, confida il prete deluso e abbattuto, a braccia conserte e ripiegato su se stesso, con sguardo impotente dinanzi a delinquenti senza scrupoli né coscienza. Non si è ancora riusciti a quantificare il danno economico subìto, ma dalle prime stime si tratta di migliaia e migliaia di euro.

Però non tutti gli alimenti sono stati asportati. “E' stata portata via solo la merce che ci consegna l’Unione Europea tramite il Banco Alimentare. Sì, sui tavoli sono rimasti i generi alimentari che ci offrono invece i cittadini. Roba sfusa e non incartonata come quella sparita”. Un furto certosino e mirato, probabilmente studiato. Ma qualcosa si è salvato. “Sì, per fortuna l’olio. Così prezioso per cucinare, era depositato in un’altra stanza e lì i ladri non sono arrivati”.
Don Nicolas ha avvertito sia la Caritas diocesana che l’arcivescovo di Lanciano-Ortona, Emidio Cipollone. Immediatamente è scattata la denuncia al commissariato di polizia di Lanciano che è intervenuta con la Scientifica per i rilievi del caso. Non sono state riscontrate  effrazioni o segni di scasso né alle porte del santuario, dal quale si può poi accedere al salone sotterraneo, né alle porte indipendenti dello stesso salone nelle cui stanze adiacenti erano custoditi i pacchi di cibo. Il colpo è stato ben organizzato, sfruttando le festività: per saccheggiare i locali e caricare cartoni e cartoni di pasta, pomodoro e scatolame probabilmente all’opera c’è stato un gruppo di furfanti con furgone al seguito. Il gesto è stato compiuto su commissione? 

Il furto è stato compiuto tra il 22 e il 31 dicembre. Tra l'altro,  alle indagini, almeno per ora, non sono risultate utili le telecamere di sicurezza posizionate nella chiesa, perché le immagini vengono cancellate automaticamente dal sistema ogni quattro giorni. Don Nicolas per ora non risiede in parrocchia, non è ancora pronta la sua casa canonica e a sera torna nella sua ex parrocchia di Mozzagrogna. Nessuno pare aver notato movimenti strani o sospetti nei giorni scorsi.
Durissimo il commento di Luigi Cuonzo, direttore della Caritas diocesana: “Quando si arriva a rubare alimenti, significa che si è toccato il fondo. Chiunque sia stato manifesta mancanza di umanità.  E' come se da padre andassi a tavola a togliere a mio figlio il piatto nel quale mangia. Comunque, il fatto evidenza due aspetti: il primo è che è in atto una guerra tra i poveri, l’altro è che comunque va regolamentato sempre più un aiuto sociale che non può essere solo assistenzialismo”. 06 gennaio ‘18

Alessandro Di Matteo
Nella foto il tipo di aiuti rubati ad Olmo di Riccio

@RIPRODUZIONE VIETATA 

Condividi l'Articolo

Articoli correlati