Lanciano (Ch) - Pareva essere chiusa la vicenda, con l'iscrizione del bimbo, d'ufficio, alla prima media della "D'Annunzio" a Lanciano. Invece no, ora c'è un'indagine della Procura sulla vicenda del piccolo di 10 anni, affetto da autismo e a cui - stando al racconto della mamma - tre istituti della città hanno negato l'iscrizione per l’anno 2017-2018 alla prima media. La madre del ragazzino, Rita M., 40 anni, ha sporto denuncia alla polizia. La donna si è recata in commissariato spiegando l’accaduto, cioè quel pellegrinaggio in tre scuole medie di Lanciano per iscrivere il figlio, che ha la sindrome di Asperger, disturbo dello sviluppo, imparentato con l'autismo. Un ragazzino “neurodiverso”, come spiegano gli specialisti, ma “non malato, né disabile”. “Ho fatto richiesta a tre istituti ed ho avuto risposta negativa. Sono dispiaciuta e rattristata. Ogni volta che ho fatto presente che A. è autistico, sono sorti intoppi...”. Cuore spezzato per quel figlio e non ha mollato. "Siamo di fronte a omissioni di atti d’ufficio, perché le scuole sono obbligate a prendere le iscrizioni, e di abuso d’ufficio, perché non ci sono stati provvedimenti motivati", spiega l'avvocato della donna, Nicla D’Angelo. "Non basta dire non ci sono posti". 

Martedì scorso il sindaco Mario Pupillo, in un'aula consiliare affollata di telecamere come non mai, aveva annunciato la risoluzione del problema. Accanto a lui l'assessore alla Pubblica istruzione, Giacinto Verna, e Clara Evangelista, docente di supporto dell'Ufficio scolastico provinciale di Chieti. “Il bambino – ha spiegato il primo cittadino – è stato iscritto alla media “D'annunzio”, anche come naturale prosecuzione della propria vita scolastica”. Decisione arrivata dopo un incontro con i presidi dei quattro istituti comprensivi di Lanciano: Anna Maria Sirolli, dirigente “Umberto I”; Mario Gaeta, che guida il “Don Milani”; Mirella Spinelli, della “Mazzini” e Maria Gabriella Loreto, presente per la “Gabriele d'Annunzio”. 
Il Comune si è fatto carico della faccenda, fino a convocare tutte le parti in municipio “nell'unico e preminente interesse del minore e del suo diritto allo studio”. Ma la mamma al vertice non s'è presentata, lasciando tutti sgomenti. “Vi ringrazio. Riguardo all'atteggiamento e all'impegno del Comune non ho nulla da eccepire, ma, insieme al mio avvocato, ho deciso di non venire lì e di adire, invece, le vie legali. Di presentare, per quanto accaduto, un esposto alla Procura della Repubblica”. La donna così ha liquidato la faccenda, con una telefonata all'assessore Verna, che racconta: “L'ho contattata per ricordarle l'appuntamento che avevamo fissato già una settimana fa, per mezzogiorno, per chiarire la vicenda. E mi ha spiegato che non aveva alcuna intenzione di confrontarsi con i presidi. E che voleva portare il caso all'attenzione della magistratura”. L'incontro si è svolto comunque, senza di lei. 

“E' stato tutto un equivoco”, ha evidenziato il sindaco Pupillo, ripercorrendo la storia. “L'iscrizione del bimbo, che nessuno avrebbe potuto rifiutare, anche perché si tratta di scuola dell'obbligo, andava fatta on line. E non risulta che ci sia”. La donna, che voleva che il figlio cambiasse istituto, si è recata alla “Mazzini”, dove le sono state delucidazioni e dove le è stato spiegato che si sarebbe dovuta recare in segreteria per le pratiche. Ma non l'avrebbe fatto. “Ha partecipato solo a un open day dove, però, non c'era possibilità di iscrizione”. E' stata anche al “Don Milani”, ma qui gli spazi sono ridotti, c'è carenza di aule, che sono al momento solo 4 per altrettante classi. E per l'anno prossimo ci sono tanti, troppi iscritti. “Il preside le ha suggerito di verificare se c'erano anche altre possibilità nelle scuole medie più grandi”. La mamma - secondo quanto riferito dal sindaco – ha provato l'iscrizone via web ma ha sbagliato l'inserimento del codice fiscale e sono scaduti i termini. Tutto frutto di incomprensione, fino a giungere a conclusioni dettate dall'emotività. Ma Lanciano è città inclusiva”. “Non ci saranno ispezioni – ha sottolineato Evangelista – perché la soluzione è stata immediatamente individuata. Tutti, a maggior ragione se in situazione di difficoltà, hanno diritto a frequentare serenamente la scuola dell'obbligo”. Adesso l'intera faccenda sarà passata al vaglio dalla magistratura. 

Serena Giannico

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