Lanciano (Ch) - “La proposta di delibera di consiglio comunale numero 16 del 3 marzo scorso, approvata il 30 dello stesso mese, avente come oggetto ‘Tributo servizio rifiuti, approvazione piano finanziario e tariffe 2017', ha al suo interno una grande difformità, per non dire illegittimità”. si apre così il comunicato Ascom Abruzzo, che denuncia irregolarità nel piano finanziario presentato Comune di Lanciano.

“Non è un problema di tariffe ma un problema legato alla mancanza, in seno alla delibera, del piano, che sarebbe dovuto essere redatto dal gestore dei rifiuti, in questo caso dalla Ecolan. Infatti – viene spiegato da Angelo Allegrino, presidente regionale Ascom - il piano finanziario allegato alla delibera è un piano sintetico, che si limita ad un semplice elenco dei costi previsti per il 2017. Non è corredato da una relazione, come dovrebbe essere, nella quale sono evidenziati una serie di aspetti fondamentali come il modello gestionale, i livelli di qualità o la ricognizione degli impianti esistenti con riferimento al piano dell'anno precedente. Come da legge – precisa Allegrino - i piani finanziari redatti in modo non conforme sono illegittimi e di conseguenza illegittime saranno anche le tariffe approvate sulla base di tali piani. Basti pensare – continua il presidente di Ascom Abruzzo - che sia in questo piano finanziario 2017, anno in cui Ecolan è entrata a pieno regime nella gestione rifiuti nel Comune di Lanciano, che lo scorso anno, in cui aveva iniziato la gestione, le anomalie sono le stesse. L’ente, non disponendo di un piano redatto in conformità, ha incontrato infatti nel 2017 sentenze di parere negativo sia dal Tar di Latina che dal Tar di Lecce”. 

All’interno del comunicato emergono cifre pari a 4.874.723,90 di euro come costo complessivo preventivato per il servizio rifiuti 2017. Tale importo va coperto interamente con la Tari, così come la legge prevede. Di questa somma, poco più di 4 milioni e mezzo sono da pagare ad Ecolan, dei quali, quasi due andrebbero diretti al personale utilizzato dalla società dei rifiuti. Anche nell'anno 2016, anno in cui è iniziato il servizio di Ecolan, il comune ha dato alla società circa 4 milioni e duecentomila euro, di cui quasi due per il personale utilizzato. Il contenuto del Piano finanziario, in breve, è disciplinato dall'articolo 8 del Decreto del Presidente della Repubblica che risale al 1999, che impone l’illegittimità nel momento in cui siano presenti incrementi di costo rispetto all'anno precedente senza alcuna motivazione.
Nel caso sollevato da Ascom, risultano aumenti del 17- 18% su alcune categorie produttive, quindi, secondo il parere dell’associazione l'amministrazione non ha sbagliato, come creduto dai più, ma ha approvato consapevolmente ciò che poi è stato applicato. L'errore, quindi, è stato ‘formale’ nel calcolare erroneamente l'aumento non superiore al 3%.

“Come mai – si domanda quindi l’associazione commercianti - sia quest'anno che lo scorso, dove il servizio non era a regime, il costo del personale è lo stesso? Onestamente qualcosa non torna. Sono state impiegate più persone nel 2016? O meno quest'anno? E se così fosse, perché?”
24 ottobre 2017

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