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Lanciano (Ch) - Oltre 260 firme raccolte, tra commercianti e residenti che quell'opera non la vogliono. Non così almeno. E' rivolta in via del Mare e in tanti chiedono che quel cordone di asfalto “spacciato per pista ciclopedonale” venga modificato. O addirittura che la pista venga cancellata. E, su iniziativa dell'avvocato Carlo Bolletta, ex dirigente Asl, è stata approntata una petizione, sottoscritta da molti; recapitata e protocollata in Comune e indirizzata al sindaco Mario Pupillo. Nel documento si chiede “un’approfondita revisione progettuale, anche eliminando il nuovo senso unico su via Del Mare, e in subordine l’attivazione di tutti gli accorgimenti strutturali necessari per eliminare le criticità rilevate, primo fra tutti quello di procedere ad un idoneo allargamento della sede stradale veicolare, togliendo il marciapiede che affianca la sede stradale 'riservata', restringendo quest’ultima e rendendola omogenea col marciapiede”. Inoltre viene sollecitata un'assemblea pubblica partecipata per fare il punto della situazione e dar voce ad esercenti e a cittadini. 

“L’opera – viene evidenziato - interessa un segmento di strada di grande penetrazione in città ed è circoscritta a solamente a circa mille metri. Ci si chiede: che senso ha destinare un tratto di strada tanto importante, facendone non un senso unico ma un vicolo unico, se poi la cosiddetta “pista” ciclopedonale non costituisce neanche un anello, ma nasce e muore in poche centinaia di metri? Nel tratto considerato, da via Alba alla rotatoria finale di via Del Mare – viene aggiunto - sono presenti ben 11 intersezioni stradali a destra e 6 a sinistra. Ci sono almeno 30 uscite carrabili, anche condominiali. Nessuna sicurezza, quindi, per ciclisti, mamme con carrozzino, podisti e utenti di ogni tipo". Ma i problemi creati dall'intervento sono molteplici: la carreggiata diventata un imbuto; quel cordolo di cemento pericolosissimo piazzato nel mezzo della strada; parcheggi improbabili e e disagevoli; code allucinanti di auto, con tanto di proteste, all'ora di apertura di uffici e scuole e all'uscita degli studenti.

 "La sede stradale - sottolinea il documento - è stata ridotta alla metà carrabile. Ciò significa che: 1) lo spazio riservato ai parcheggi è troppo esiguo, poiché chi scende dall'auto parcheggiata a bordo strada rischia l'investimento o l'incidente; 2) chi non parcheggia "al centimetro" provoca il blocco del traffico, specie se deve poi transitare un autobus o un autoarticolato; 3) una semplice manovra provoca una fila interminabile; 4) in caso di emergenza un mezzo di soccorso rischia di rimanere intrappolato nel budello di strada, perché non c'è quasi mai modo di accostare per favorirne il passaggio; i cordoli, così come concepiti, sono un ulteriore rischio. A parte i vari incidenti già occorsi, durante le ultime nevicate poiché non erano più visibili ed alcuni automobilisti ci sono finiti sopra!"  

"Un contesto disagevole che sta già vedendo tutti gli esercizi commerciali sopportare un evidente calo di affluenza riconducibile al nuovo assetto viario". Il tratto di strada in questione - si ricorda -, oltre a collegare il popoloso quartiere di Olmo di Riccio, deve sostenere il traffico (e le emergenze) legato alle seguenti strutture di pubblica utilità: ospedale, cimitero, Liceo classico, scuola d'infanzia, vigili del fuoco, ambulatorio medico, farmacia, ufficio postale, centro di riabilitazione". 

"Poi, quando parleranno le statistiche sulla percezione di come si affrontano a Lanciano le tematiche di una "Città green", - commenta Bolletta, che in via del Mare tra l'altro ci abita - mi aspetto anche che si faccia un bilancio di come sono state spese le risorse di una comunità: e ci renderemo tutti conto che, paradossalmente, i soldi pubblici sono serviti a peggiorare la vita della gente. Nel frattempo io, per tornare a casa dal centro, devo fare ogni volta un chilometro in più". Intanto il vice sindaco, Pino Valente, per il 19 marzo, ha deciso di organizzare una passeggiata sul tracciato per "spiegare il progetto". 16 marzo 2017


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