Lanciano (Ch) - Si parte del sequestro di capi d'abbigliamento contraffatti e si arriva alla scoperta di... squillo. E' quanto venuto fuori da indagini condotte dalla Guardia di finanza di Padova, in lungo e in largo per l'Italia. Tre le case di appuntamento individuate a Bari, Isernia e Lanciano, tutte riconducibili ad un unico soggetto, titolare di una ditta operante nel padovano, X.Y., cinese di 44 anni, residente a Napoli. A Lanciano, in particolare, la casa d'appuntamento si trovava nei pressi dello stadio Guido Biondi dove viveva offrendo le sue prestazioni, una ragazza cinese clandestina, per la quale sono state avviate le procedure di espulsione. 

Lei, cosi come le altre donne cinesi clandestine in Italia, venivano sfruttate e costrette a prostituirsi. Il 44enne, riconducibile ai tre bordelli e con regolare permesso di soggiorno, è stato denunciato per il reato contraffazione di marchi e per sfruttamento della prostituzione.

L'attività di contrasto alla contraffazione, svolta dalle Fiamme gialle di Padova in collaborazione con quelle di Lanciano, ha portato al sequestro di oltre 1.200 articoli di abbigliamento presso cinque imprese di Padova, di cui quattro all'interno del Centro Ingrosso Cina (Cic). 

11 gennaio '16

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