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Quattordici mesi di trattative infruttuose presso il ministero del Lavoro e oggi lo sciopero per il rinnovo del contratto del settore gas-acqua - interessati oltre 45mila lavoratori - scaduto il 31 dicembre 2015. L'astensione dal lavoro è stata proclamata da Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec Uil. A Lanciano (Ch) braccia incrociate e sit in, davanti alla sede, di una parte dei dipendenti della Sasi, società che gestisce il servizio idrico integrato: sono circa 120 i lavoratori interessati dal problema. 

"Nei giorni scorsi - spiega Donatino Primante, segretario interregionale Femca Cisl Abruzzo -Molise - c'è stata l'ennesima fumata nera al ministero e di qui la decisione di scioperare, in quanto le proposte delle associazioni imprenditoriali di settore sono state considerate irricevibili, sia sotto il profilo normativo che quello salariale. In particolare – evidenzia – le pretese sul piano normativo (demansionamento, codice disciplinare, ecc.) sono del tutto sproporzionate a fronte di una proposta economica esigua, ulteriormente ridotta e peggiorativa riguardo ad uscita turni, lavoro supplementare e superamento delle indennità". 

I sindacati di categoria, quindi, hanno dichiarato lo stato di agitazione con conseguente sospensione di ogni prestazione straordinaria, unitamente al blocco delle relazioni sindacali in tutto il settore, per culminare nello sciopero, con assemblee e presidi di fronte alle aziende. "Iniziative in tutti i territori - riprende Primante - tese a sbloccare il negoziato. In Abruzzo - prosegue - sono circa 2mila gli addetti interessati e c'è stata, oggi, una buona partecipazione allo sciopero. Per la prima volta anche i lavoratori Sasi hanno aderito". 17 marzo 2017 


Nelle foto, di Andrea franco Colacioppo, lo sciopero alla Sasi. Cliccare su immagini per ingrandire
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