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Lanciano (Ch) - Ordinanza di divieto di uso delle acque del canale di bonifica in località Villa Pasquini, da parte del sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, per il rischio salmonella.
L'ordinanza è stata emessa a seguito dell'esito dell'esame microbiologico svolto dall'Arta di Chieti e dell'Istituto Zooprofilattico d'Abruzzo e Molise relativo ai campioni di acqua prelevati nel canale di bonifica il 5 dicembre scorso, quando Nuovo Senso Civico ha denunciato un grave sversamento di liquami da parte della centrale a biogas della zona: stando ad accertamenti, circa un mese prima, in uno dei silos dell'impianto era saltata una valvola, con tonnellate di reflui pericolosi che hanno allagato  le campagne. Il fatto è stato segnalato dai residenti della zona al movimento Nuovo Senso Civico che, dopo aver documentato e ripreso il fiume di liquami marroni che hanno invaso coltivazioni, vigneti e oliveti, ha denunciato il fatto alla magistratura.

Gli esiti degli esami Arta (Agenzia regionale tutela ambientale), comunicati il 20 dicembre, hanno ora evidenziato la presenza di escherichia coli superiori ai parametri massimi consentiti per le acque superficiali.
Inoltre l'Istituto Zooprofilattico Abruzzo ha inviato il rapporto di prova con i risultati delle analisi dei campioni d'acqua che evidenziano la presenza di salmonella, identificata nella specie Salmonella Kasenyi.

In veste di autorità sanitaria, il sindaco, ha immediatamente emesso ordinanza di divieto di uso delle acque a scopi irrigui e zootecnici, come raccomandato anche dal dipartimento Prevenzione della Asl Lanciano Vasto Chieti, a tutela della salute pubblica.
L'ordinanza resterà in vigore fino a completa negativizzazione dell'acqua presente nel canale di bonifica. 

Nelle scorse settimane era stato vietato il consumo e l'utilizzo dell'acqua. "Il Comune di Lanciano - recitava una nota a firma del primo cittadino e dell'assessore all'Ambiente, Davide Caporale - in merito allo sversamento di liquami della centrale biogas, comunica di aver emesso ordinanza sindacale contingibile e urgente, di divieto di utilizzo per uso umani, irrigui e zootecnico, delle acque provenienti dall’area circostante la centrale, ovvero il divieto di coltivazione di prodotti agricoli nei terreni adiacenti e il divieto di attingere l’acqua dai pozzi presenti nel raggio di 500 metri dalla centrale, sia per uso agricolo che zootecnico".  24 dicembre 2016


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