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Lanciano (Ch) - "Siamo brava gente, non abbiate paura. Siamo rapinatori a causa della crisi, che ci ha messo in ginocchio. Abbiamo bisogno di denaro. Non temete, non vogliamo farvi del male. Lasciateci prendere i soldi, tanto non sono vostri, sono dello Stato". Così i banditi che questa mattina, alle 7.55, hanno assaltato e svuotato l'ufficio postale di via Sigismondi, nel quartiere Santa Rita a Lanciano, il più popoloso della città. A raccontare l'accaduto, i momenti drammatici del colpo, è Patrizia Ranieri, direttrice dell'ufficio, nel quale lavora anche un'altra dipendente, Filomena Lannutti. Entrambe sono state minacciate e sequestrate. "Siamo arrivate per aprire l'ufficio - spiega la direttrice - e abbiamo trovato due uomini, abbastanza giovani, ad attenderci nello slarghetto che si trova davanti all'ingresso dell'edificio. Indossavano entrambi un cappellino, appena sceso sul volto. 'Non è ora di apertura al pubblico', gli abbiamo fatto presente. E loro, di rimando: 'Non ci interessa aspettare l'apertura, questa è una rapina'. E - continua la donna - hanno estratto due pistole e ce le hanno puntate contro. Ci siamo paralizzate dal terrore". 


Sollevata la saracinesca, i furfanti si sono infilati nella struttura, sempre armi rivolte verso le due dipendenti. "Non sappiamo se fossero autentiche oppure giocattolo, quelle pistole... Una volta all'interno, dove ci sono le telecamere di sicurezza - prosegue - ci hanno fatto sedere su una sedia e ci hanno legato, bloccandoci polsi e caviglie, con le fascette da elettricista, tipo quelle usate per uccidere il piccolo Loris. Io mi sono fatta un po' meno male, perché non sono riusciti a stringere troppo a causa del maglione. Ma alla mia collega, dopo un po', le mani sono diventate viola. Hanno quindi aspettato qualche minuto l'apertura della cassaforte a tempo e hanno preso il denaro, infilato in una busta". Circa 20 mila euro il bottino, anche se il conteggio preciso dev'essere ancora effettuato. Quindi la fuga della banda: di sicuro erano più di due, di sicuro c'era almeno un terzo complice ad attendere all'esterno in macchina, per svignarsela. Via quindi, verso l'autostrada A14 - non molto distante, e dove subito si sono accentrate le ricerche delle forze dell'ordine - o verso la val di Sangro. Sono stati i primi clienti, giunti dopo pochissimo con le loro bollette da pagare, a dare l'allarme. Sul posto, a sirene spiegate, polizia stradale e carabinieri, che hanno immediatamente attivato ricerche e posti di blocco. Ma, al momento, la gang è uccel di bosco. Gli investigatori stanno cercando impronte e indizi. Arrivata anche un'ambulanza del 118, con un medico, per assistere le due donne: sotto shoc e con ferite ed abrasioni su polsi e caviglie. 


"Dopo che ci hanno legato - riferisce la direttrice -, hanno iniziato ad essere molto rassicuranti. Quasi gentili e ci hanno detto, a più riprese, di stare calme ché non ci sarebbe accaduto nulla". Perché loro erano lì soltanto per fame, per necessità.  18 mar. '16


Serena Giannico


(La direttrice Patrizia Ranieri nelle due foto: in basso e in alto con i carabinieri. Cliccare sulle immagini per ingrandire)

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