Lanciano (Chieti) 13 giu. '14 - Una pila di fogli contenenti buona parte delle centinaia di multe fatte dai vigili urbani ai commercianti per  i cartelli pubblicitari direzionali installati sulle strade cittadine. Sono molte, troppe ed i commercianti di Lanciano (Ch)  sono arrivati all'esasperazione: "Questa storia deve finire - esordisce Massiliano Rapino, titolare del ristorante "Ribot" -, tutte queste multe non hanno senso. Noi commercianti diamo il nostro contributo all'economia locale e adesso veniamo anche multati. Siamo arrivati all'assurdo. Oltre al danno anche la beffa. Ci sentiamo presi in giro visto che l'ordine di fare i controlli è partito proprio da chi ci ha sempre detto di non saperne nulla!" La delibera di Giunta n. 413 del 05 novembre 2013, che ha dato il via a verifiche e a contravvenzioni, è stata infatti firmata da tutti e sette gli assessori in carica e dal sindaco Mario Pupillo. 

All'incontro organizzato dall'associazione Polis Frentana sulla questione multe hanno partecipato in molti: chi non ha potuto presenziare ha comunque affidato ad altri il compito di far esaminare il proprio caso, segno che il malumore tra gli imprenditori  è davvero alto. A raccogliere multe e testimonianze c'era Maria Grazia Piccinini, avvocato e membro di Polis Frentana: "Devo esaminare singolarmente ogni multa ricevuta, i casi sono diversi ma credo che un'azione legale sia possibile dato che, da quanto appurato, ci sono molti vizi procedurali. In base ai casi si possono riscontrare alcune carenze, per esempio ci sono ritardi sull'accertamento: molte multe sono state fatte a novembre e sono state notificate solamente a maggio, quindi ben oltre i 90 giorni previsti. Il dubbio è che si sia agito in malafede, visto che se le multe sono state fatte a novembre i novanta giorni previsti sarebbero scaduti ad inizio marzo, ovvero in piena campagna elettorale. Il tutto avrebbe di certo compromesso il parere dei votanti per le elezioni regionali di maggio. Per chi riceve la multa la data di accertamento è quella della notifica mentre chi eleva la sanzione - i vigili urbani in questo caso - non ha un tempo massimo per la trattenuta." 
In effetti parecchie multe sono state recapitate a mano ma a ricevere la notifica, in alcuni casi, non è stato il titolare della sanzione ma parenti dello stesso. Alcuni, invece, hanno già pagato la contravvenzione e si sono informati sulla possibilità di risarcimento: "Purtroppo non è possibile, una volta pagata la multa non si può ricevere un rimborso", ha spiegato l'avvocato Piccinini. 


La questione sarà esaminata e probabilmente l'azione legale verterà su diversi punti da contestare: ad esempio il tipo di cartello multato - se pubblicitario o d'esercizio - e ancora se chi ha ricevuto la notifica fosse autorizzato, visto che dovrebbe essere firmata. Un dubbio, quasi una certezza, che aleggia tra i commercianti è che l'azione intrapresa dal Comune sia stata premeditata, un metodo sicuro per rinforzare le esigue finanze comunali e infatti così è stato, visto che tra multe varie si parla di circa 500.000 euro di incasso: "Anche se non avessero avuto il dovere di avvisare,  avrebbero potuto farlo lo stesso: a loro non costava niente e se ci fosse stata un' irregolarità noi avremmo avuto la possibilità di metterci in regola - sostiene Rapino - certo è vero, siamo in tanti, ma sarebbe bastato contattare le nostre associazioni di categoria. Hanno preferito farci le multe, senza preavviso." 


Bruno, titolare della carrozzeria Mara,  racconta il suo caso: "Tre multe per un totale di 1.200 euro. Io, così come molti altri, pago 600 euro all'anno, dal 1979, all'Aipa o a chi prima di essa si occupava del servizio e non mi hanno mai comunicato cambiamenti o irregolarità. Io non ho intenzione di pagare le multe e rivoglio i miei soldi perché ho sempre pagato il servizio e sia l'Aipa che il Comune hanno sempre incassato. Ma stiamo scherzando?". 


 Anche Lamar Marmi ha ricevuto una multa da 419 euro: "Il mio è un caso diverso - afferma la titolare - la mia è una freccia direzionale non pubblicitaria, è posta davanti al capannone ed indica l'ubicazione dell'azienda. Ebbene sulla multa c'è scritto che non è stato possibile notificarla subito perché non eravamo raggiungibili. Il cartello contestato è quindi di fronte all'ingresso, a neanche 5 metri e in azienda c'è sempre qualcuno, non aggiungo altro...".



  Azzurra Caldi 
 Piergiorgio Di Rocco

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