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Lanciano (Ch) - "Avrebbe dovuto essere un luogo di memoria: è ridotto ad un immondezzaio". Proteste e disappunto, soprattutto da parte dei familiari delle vittime, per le condizioni in cui versa, davanti alla scuola media Mazzini, la scultura, in pietra bianca, dedicata a Ilaria Rambaldi, Ivana Lannutti e Martina Salcuni, tre delle studentesse morte la notte del 6 aprile del 2009 nel terremoto dell'Aquila.
Attualmente, il monumento (vedasi foto Abruzzolive.tv) assomiglia di più ad una discarica. O al deposito di un cantiere.

"La realizzazione del bassorilievo vuol essere il ricordo per tre nostre studentesse, ma anche un monumento alla dignità e alla rispetto per gli altri – disse, nel giugno 2010, il preside Alessandro Mariotti, durante il taglio del nastro -. Quanto accaduto a L’Aquila è anche frutto dell’insipienza e della trascuratezza degli uomini. Dobbiamo fare in modo che cresca una nuova cultura, quella dei valori più importanti, anziché dei facili guadagni a dispetto degli altri".

Il bassorilievo, realizzato grazie al sostegno del Rotary Club di Lanciano, voluto da docenti e alunni dell’istituto, è dedicato alla ‘Speranza’. "Che adesso - dice Maria Grazia Piccinini, madre di Ilaria Rambaldi - è quella di restituire decoro e dignità a quest'opera e ai valori e agli ideali che vuole rappresentare. Il posto generalmente non viene curato e da più di un mese versa in condizioni vergognose".  17 novembre 2016

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