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Lanciano (Ch) - “I clienti e gli introiti si sono dimezzati. Di mattina qui lavoravamo in due, ora non è più possibile, perché il locale è vuoto. Ho dovuto licenziare una ragazza che mi aiutava: era con me da 7-8 anni. E' scoppiata a piangere, ma che posso fare?” La titolare del Bar Forever, in via del Mare a Lanciano, non usa mezzi termini. “Questa pista ciclopedonale è un disastro – tuona -. Il fatturato è calato del 50 per cento. Tutto questo per una bruttura, che non si sa cos'è in realtà... Poche centinaia di metri d'asfalto che non portano a nulla. Non è soltanto la mia opinione – aggiunge -, la maggior parte dei commercianti la vede così”. Ed, in effetti, quasi tutti i negozi e gli esercizi pubblici che insistono su via del Mare sono contro la pista ciclopedonale. 

Massimiliano Bruno ha una tabaccheria. “Una storica cartoleria e una lavanderia situata più avanti – dice - hanno chiuso. Per quanto mi concerne gli incassi si sono ridotti del 30 per cento. La gente rinuncia a passare qui: se entrando sbagli la traversa, devi rifare tutto il giro, daccapo, perché la strada è a senso unico. Sembra che in questa città i commercianti siano stati presi di mira...”. Ztl (Zone a traffico limitato), multe per le fioriere, multe per i posacenere, gazebo rimossi... “Non conviene più investire a Lanciano – dichiara -, meglio Castel Frentano, Mozzagrogna, Treglio...”. “Pensavamo che con quest'opera ci sarebbero stati miglioramenti, sotto tutti i punti di vista – afferma Giovanni Mancini, direttore di “Acqua & Sapone” -, ma non è stato così. Ci sta penalizzando: il fatturato è calato”. C'è qualche esercente che preferisce restare nell'anonimato ma si sfoga: “Questa pista,che esiste da un anno, ha portato soltanto problemi, a commercianti e residenti. Questa era una delle strade più importanti di accesso alla città, adesso  è un imbuto, su cui spesso si creano file assurde di automobili; il cordolo di cemento realizzato in mezzo alla carreggiata è pericoloso: se qualcuno dovesse cadere e farsi male, chi ne risponderà? I parcheggi sono disagevoli e lo spazio ad essi riservato è esiguo: quando si apre lo sportello per scendere dalla macchina, si rischia di essere investiti dai veicoli in transito. E, a parte ciò, la gente preferisce raggiungere i centri commerciali invece che venirsi a infilare in questa strettoia. E le bisarche e i tir che debbono scaricare merci? Lo fanno tra mille difficoltà, arrangiandosi, adattandosi alla bell'e meglio. Inutile provare a parlare con l'amministrazione comunale: non ascolta”. 

“Abbiamo perso tanti clienti e un bel po' di fatturato – evidenziano nel market “Peschetola” -. All'inizio eravamo anche favorevoli, ma... Ma ci hanno presentato un progetto, un 3D, e ne hanno realizzato un altro, la brutta copia. E pure male. E in Comune non ci vogliono sentire”. Persino alle Poste lamentano i disagi... “Trovare parcheggio è un miracolo...”. E allora i cittadini vanno altrove con le loro bollette da pagare. La titolare dell'Edicola è l'unica a sorridere... “Siccome la possibilità di sostare è davvero ridotta – racconta -, i clienti affezionati mi telefonano, esco di corsa e al volo gli consegno i giornali”. Aggiunge: “L'altro ieri un furgone si è rotto, fermandosi in mezzo alla strada, e bloccando il traffico. In un baleno si è formata una fila allucinante, fino all'ospedale. Le macchine, per uscire dall'ingorgo, hanno deviato sulla pista ciclopedonale. Sono scene che si ripetono spesso. Nei giorni scorsi – fa presente – c'era un'automobile posteggiata male. Un tir, dato che la strada è davvero stretta, è dovuto salire sul marciapiede per poter proseguire. E, quando ci sono i mezzi di soccorso, le auto non hanno alcuna possibilità di spostarsi per farli passare... Questa è la situazione”. 17 marzo 2017

Le foto sono state prese dal profilo Facebook di Donato Torosantucci
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