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L'albero di Natale della discordia, quello “senziente”, il più criticato negativamente, che svetta, con tutta la sua catasta di legno, in piazza Plebiscito a Lanciano, non è conforme al progetto presentato e approvato in municipio. Particolare stanato dalle opposizioni consiliari che hanno fatto notare l'”irregolarità” alla Commissione comunale tecnica interna di valutazione. Per ciò lo scorso 12 dicembre, dal Rup (responsabile unico del procedimento), Davide Di Pilato, è partita una nota, inviata all'associazione culturale “Arena 7”, in cui si chiede di smontare e rimontare la struttura.

Dopo le polemiche al vetriolo, quindi, ecco l'immancabile pasticcio. A parlarne, alla stampa, documenti alla mano, sono i consiglieri comunali di minoranza Enrico D'Amico, Paolo Bomba, Graziella Di Campli, Tonia Paolucci, Gabriele Di Bucchianico, Antonio Di Naccio, Riccardo Di Nola e Angelo Palmieri. “A livello tecnico – attacca Tonia Paolucci – è difforme rispetto a quello che è negli atti presentati al Comune in risposta al bando”. Basta mettere le due immagini a confronto – quello sulla carta e quello realizzato – e la differenza è palese. "Avrebbe dovuto avere, tra l'altro, di 6 metri di diametro e un'aòtezza massima di 10 metri".

“L'abbiamo scoperto – riprende Paolucci - facendo l'accesso agli atti”. Dall'analisi approfondita delle carte relative all'affidamento, tramite “Manifestazione d'interesse per la realizzazione di un albero di Natale ecosostenibile”, è saltata fuori “la non rispondenza dell'opera realizzata alla proposta progettuale presentata, valutata ed approvata dalla Commissione all'uopo istituita”.
“Abbiamo informato gli organi competenti il 7 dicembre". E quattro giorni fa, ecco la nota 75922, del settore Cultura, inviata all'associazione proponente. “In relazione all'incarico conferitovi per la realizzazione di un albero di Natale ecosostenibile in Piazza Plebiscito, in esito alla procedura di selezione pubblica svolta dall'ente – viene scritto – si rileva che la struttura realizzata non è rispondente alla proposta progettuale presentata ed approvata dal Comune e né ci risulta pervenuta aluna successiva documentazione sulla diversa soluzione praticata. Si richiede di provvedere a conformare il manufatto alle previsioni di progetto, anche mediante operazioni di scomposizione e riassemblaggio dei vari componenti”. Che succederà ora?

“Contestiamo – evidenzia Graziella Di Campli – anche la spesa di 5 mila euro, in quanto mai, nella storia di questo Comune, un albero è costato tanto. Addirittura in periodi molto più prosperi sono stati installati alberi a costo zero con il successivo loro recupero. Invece quest'allestimento non potrà in nessun modo essere riutilizzato”. “Ci meraviglia – aggiungono gli altri rappresentanti di minoranza – di come l'assessore al ramo, Marusca Miscia, abbia mostrato volontà di realizzare un'opera bella, ecosostenibile ed economicamente sostenibile senza poi raggiungere l'obiettivo. C'è anche da sottolineare che 2.4440 euro arrivano da fondi pubblici, cioè da Ecolan e dalla società che gestisce le farmacie comunali. E l'illuminazione? Non c'è. E' un lumino... E l'app? Funziona? Molti, che l'hanno provato, giurano di no”. L'albero tra l'altro deve ancora essere sottoposto a collaudo.

“Da un lato – riflette Paolo Bomba – c'è una realtà, la nostra, legata alle tradizioni, soprattutto nel periodo delle feste di Natale, con la Squilla e i presepi. E' c'è la città del Miracolo Eucaristico, che richiama pellegrini da tutto il mondo. Dall'altra ecco la violenza di un albero... alternativo, sconcertante... Ma le sperimentazioni non sono ammissibili in un contesto del genere”. “E questa – tiene a ribadire Roberto Gargarella, pittore e scultore – non non può essere spacciata come arte. Perché arte non è”.

16 dicembre 2017

Serena Giannico

In alto: a sinistra dello schermo l'albero com'è, a destra come avrebbe dovuto essere. In basso la nota del Rup che intima di rifare l'albero. Cliccare su immagini per ingrandire

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