Lanciano (Chieti) 19 feb. '14 - Decine di chilometri di strade asfaltate in poche settimane e mai pagati dal comune. E' accaduto nel 2006, alla vigilia delle elezioni comunali nel corso della prima giunta dell'ex sindaco Filippo Paolini, ma il debito contratto allora si abbatte, oggi, sull'amministrazione guidata dal sindaco Mario Pupillo. La faccenda è emersa a causa di un'ingiunzione di pagamento "piovuta" sulle casse comunali da parte Tribunale di Lanciano su segnalazione di una ditta edile. Il ricorso è stato presentato il 16 dicembre scorso. L'8 gennaio il presidente del Tribunale di Lanciano ha ingiunto al comune il pagamento di 375mila euro, più interessi, Iva e spese legali. Ma l'amministrazione attuale, guidata dall'esecutivo di centro sinistra e liste civiche, lo scorso 4 febbraio ha deliberato di opporsi all'ingiunzione. I motivi? Secondo l'avvocatura comunale di quei lavori, negli uffici dell'ente, non c'è traccia. "Il Comune di Lanciano - si legge nella nota del legale del comune, Giovanni Carlini - non ha mai ordinato alla ditta in questione alcun tipo di lavoro relativo alla manutenzione del manto stradale e della pubblica illuminazione. Non esiste alcuna documentazione dalla quale si possa rilevare l'assunzione di un qualsiasi impegno per l'esecuzione di determinati lavori. Il Comune non ha mai avuto alcun rapporto formale con la suddetta ditta, nè ha assunto in proprio alcun relativo impegno". Lavori fantasma dunque? Non si direbbe a giudicare dalla mole degli interventi effettuati. Un vero e proprio fiume di asfalto che ha riguardato le contrade di Villa Pasquini, Camicie, Villa Elce, Re di Coppe, Serroni, Sacchetti e il quartiere Santa Rita in via D’Annunzio. Qualcuno, tra assessori e consiglieri dell'amministrazione comunale del 2006, avrebbe ordinato alla ditta di eseguire i lavori, senza poi onorare le spese. Tanto più che non esiste alcun impegno contabile formale, né voce riguardanti quei lavori nei capitoli dei bilanci di previsione passati. 
Il caso è ancor più eclatante se si pensa che c'è anche un'altra ditta che ha effettuato interventi sulle strade e non è stata pagata. La società lancianese ha già avviato attraverso il tribunale un procedimento di ingiunzione di pagamento per una somma che si aggira sui 266mila euro. La ditta tuttavia ha perso il primo grado di giudizio e sta attualmente proseguendo la causa. Anche in questo caso, nei cassetti di Palazzo di città, non è stato trovato alcun documento che accertasse l'ordine formale dei lavori su diverse frazioni (Torre Marino, Santa Maria dei Mesi, Sant'Egidio, Villa Martelli, piazzale dell'edificio scolastico di Marcianese) e molte strade centrali: via Rosato, via per Fossacesia, via del Verde, via per Treglio, via Trentino La Barba. La seconda ditta tuttavia punta sul fatto che con il Comune non solo ha parlato dal vivo ed effettuato diversi incontri proprio in municipio per decidere della riasfaltatura delle strade, ma aveva anche un appalto aperto. La ditta, da contratto, effettuava periodicamente degli interventi di manutenzione e, dopo ogni intervento, a presentazione della fattura, era stata sempre pagata. Non è accaduto per i lavori nel corso delle comunali del 2006. Tutti ricordano i cantieri, l'asfalto e le strade rimesse a nuovo, ma nessuno ha mai messo mano al portafoglio. Chi pagherà ora per quelle opere? (Red. Lan.)

Condividi l'Articolo

Articoli correlati