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Lanciano (Ch) - Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Lanciano, Massimo Canosa, rigettata la richiesta di archiviazione, ha chiesto al pm di formulare il capo d'imputazione, per falso ideologico, a carico di Ferdinando De Luca, funzionario tecnico della società Terna. I fatti risalgono all'8 luglio 2015, quando i funzionari del colosso energetico Terna, in località Sant'Onofrio di Lanciano, hanno cercato di prendere possesso, tra vivaci proteste, dei  terreni agricoli appartenenti a Franca Colanero, per la realizzazione del contestatissimo elettrodotto Villanova-Gissi. “Giornata in cui accadde l'inverosimile – ricorda in una nota il perito Antonio Di Pasquale, impegnato da anni nella lotta all'elettrodotto -. Ci fu una  rumorosa e improvvisa confusione, con zuffa”. 
Da un lato i funzionari ed incaricati della società Terna nel tentativo di occupare i fondi della Colanero, e di "imporre così la costruzione sul territorio del famigerato impianto, come di fatto poi accaduto". Dall’altro la donna  "che difendeva a denti stretti la sua legittima proprietà con il sostegno dei cittadini arrivati da ogni dove,; e in mezzo le forze dell’ordine chiamate ad intervenire a garanzia del rispetto della legge e dell’ordine pubblico".

Paroloni, spintoni, caos, gente che tracolla nella campagna, compresa Franca Colanero, disperata. Alla fine si risolve con l'intervento degli agenti e l’interruzione dell’azione di immissione in possesso. “Nonostante ciò – rammenta Di Pasquale - verso la fine del 2015, sui terreni della signora Colanero, l’opera viene comunque improvvisamente ed inopinatamente realizzata. Così la proprietaria, a mezzo del proprio legale, Pietro Silvestri, nel dicembre 2015, avvia l’azione legale, presso il tribunale di Lanciano, per la reintegra nel possesso del terreno e chiede alla magistratura che a Terna – Rete Elettrica Nazionale Spa, sia ordinata "la immediata rimozione delle opere e di ogni altro ostacolo presente, la cessazione delle turbative e molestie e la restituzione del proprio bene usurpato".
Una prima istanza viene rigettata, ma segue il ricorso amministrativo. E, in questa circostanza, Terna Spa produce, a propria difesa, il verbale di regolare immissione in possesso dei terreni contesi, datato 8 luglio 2015. Verbale falso – come successivamente attestato dal procuratore di Lanciano, Francesco Menditto - redatto dall'imputato, cioè da De Luca. Falso perché asserisce la regolare esecuzione delle operazione di immissione in possesso e falso quando afferma che Franca Colanero non era presente sul posto. Per questo sono scattate denunce e querele. Ne è scaturito un procedimento penale, inizialmente istruito da Menditto, e, quando il magistrato ha lasciato la Procura di Lanciano per andare a guidare quella di Tivoli, gli atti sono passati ad un altro pm. Che ha chiesto l'archiviazione, non ravvisando estremi di reato. 

Ma il gip, con ordinanza del 16 maggio 2017, ha rigettato la richiesta di archiviazione precisando che "gli elementi del reato di falso appaiono senz’altro configurabili in ragione del fatto che nel verbale di immissione in possesso dell’8.7.2015 si dà atto dell’assenza di Colanero Franca e ciò contrariamente al vero, in quanto lo stesso De Luca (nel proprio interrogatorio) dichiara che all’inizio delle operazioni la Colanero aveva dichiarato la propria presenza. Rilevato che le giustificazioni rese dal de Luca (la mancata esibizione di un documento di identità) appaiono piuttosto deboli, sia perché eventualmente della circostanza ben poteva darsi atto nel verbale (nel quale affermare che era presente una persona che dichiarava di essere Colanero Franca ma non esibiva alcun documento per suffragare tale affermazione), sia perché la presenza della Colanero viene comunque riportata in altri verbali redatti dalla Terna Spa nello stesso giorno dell’8.7.2015, a dimostrazione del fatto che la Colanero era presente ed era conosciuta a chi procedeva alla verbalizzazione". Così il verbale galeotto ha inguaiato il funzionario Terna. 17 maggio 2017

Serena Giannico

Nella foto in alto una scena dell'8 luglio 2015, con la Colanero e De Luca. In basso uno dei tralicci dell'elettrodotto quando era ancora in costruzione. Cliccare su immagini per ingrandire
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