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Lanciano (Ch) - "Placate le sterili polemiche, speriamo si sia capito quanto sia stato imprudente ed inopportuno e profondamente errato, mestamente inutile soffrire di "ansia da prestazione" mediatica: in questi giorni il convegno "No gender, sì maschio e femmina" è stato oggetto di un processo alle intenzioni (su parole dell'avvocato Gianfranco Amato pronunciate solo negli incubi notturni dei contestatori e su manifesti oggetto di palese PRE-GIUDIZIO)". Passata la tempesta, risponde così, con una nota pubblicata sui social network, il comitato di Lanciano "Maschio e femmina sì, gender no" agli attacchi che hanno preceduto il convegno patrocinato dalla Diocesi Lanciano-Ortona e che è stato bersagliato dall'Arcigay di Chieti e su Facebook perché accusato di essere discriminatorio. La conferenza, dopo una vigilia di insulti e offese, si è svolta in maniera pacata, anche perché presidiata da polizia e carabinieri. "Viviamo in un modo in cui ci nascondiamo per fare l'amore mentre la violenza e l'odio si diffondono alla luce del sole", "No omofobia", "L'amore vince": tra il pubblico un gruppo di ragazzi, per lo più minorenni, ha mostrato cartelli con queste diciture. Il vescovo Emidio Cipollone ha introdotto il tema della famiglia "fatta dall'uomo e dalla donna che, assieme, sono l'immagine di Dio. Diversi e complementari". L'avvocato Gianfranco Amato, presidente di Giuristi per la vita, che sta tenendo incontri su questo tema in tutta Italia, si è soffermato invece sulla "teoria del gender" che secondo lui "non esiste" e "c'è confusione - ha evidenziato -. Si confonde la teoria del gender con l'educazione sessuale, con la parità di genere, con l'omosessualità". Parole a cui sono seguite le repliche dei "contestatori". 


"Abbiamo evitato di replicare agli attacchi gratuiti di questi giorni (a volte dai toni fortemente, pregiudizievolmente e inutilmente aspri e offensivi, ma tant'è, oggi i social network permettono anche di poter scrivere che il sole è nero, l'erba è celeste e il cielo è incolore). A bocce ferme però - dice il comitato "Maschio e femmina sì, gender no" - qualche riflessione ci sta. Non fosse altro perché decine e decine di famiglie non hanno nulla da guadagnarci. Solo di avere a cuore la conoscenza, l'informazione e l'educazione dei figli. 
Innanzitutto la premessa del convegno dell'avvocato Amato è stata fedelmente rispettata: "Sarà fatta informazione, non devo convincere nessuno". Pienamente e fedelmente rispettata dalle 300 slide proiettate. Fatti e non opinioni. 
Se i responsabili di alcune associazioni contrarie alla libertà di pensiero e fortemente ideologizzate avessero assistito al convegno (invece che gettare benzina su un fuoco peraltro inesistente) avrebbero capito (o compreso) che si parlava e si è parlato di ALTRO (A-L-T-R-O, si legge ALTRO). Si è parlato di famiglia (monsignor Cipollone) e documentalmente di gender-fluid non di omofobia, omosessualità, transessualità, diversità (come a qualcuno si suppone facesse comodo). Nota di cronaca dal convegno: come ha spiegato l'avvocato Amato omosessualità e transessualità sono già vecchi, "il sol dell'avvenir" è il gender-fluid". 



"Nel tritacarne mediatico - viene aggiunto - rimarranno le polemiche e pregiudizi dei contestatori, contestatori della libertà di espressione, diritto costituzionalmente garantito (fino a quando con questo clima?). Nella coscienza dei presenti (giovani, adulti, insegnanti, forze dell'ordine) rimarranno la forza dell'informazione documentata e della verità dei fatti. Rimarranno i propugnatori del pensiero unico e dall'altro i comunicatori di informazioni. Lo comprendiamo, è stata una debacle unica per alcuni contestatori di questa città. Ma i fatti e i comunicati stampa sono lì. Le chiacchiere alimentano il pregiudizio (e siamo stati in silenzio). I fatti sono fatti. Anzi, vi abbiamo regalato anche qualche ora di felicità sperimentando cosa significhi disattivare una pagina Facebook (volontariamente) senza ricevere (come qualcuno ha tentato di fare) alcuna segnalazione dallo stesso Facebook. Odio, razzismo, neonazismo e bla bla bla… e poi il convegno. Stanno là, pregiudizio e realtà del convegno. Registriamo a solo titolo di cronaca la presenza massiccia di forze dell'ordine ad un convengo su famiglia e gender.
Fa specie che alcuni minorenni siano stati "invitati" ad entrare dagli insegnanti (adulti di cosa?) mentre gli stessi ("entrate voi che siete minorenni perché le forze dell'ordine non possono farvi niente") siano rimasti fuori il convegno. Ma i giovani poi ti sorprendono, li puoi pilotare ma poi ascoltano, magari contestano (ed è comprensibile, perfino augurabile). Poi rimangono e riflettono. Si confrontano. Ed infatti sono rimasti a dialogare con il vescovo. Perché la menzogna e le ideologie sono palude. La verità è abbagliante ed unisce. Anzi, con alcuni rimasti lì ci si è lasciati con il proposito di re-incontrarsi come in una sorta di condivisione di esperienze. È stato un confronto franco e sincero, schietto e gioviale. Mai con toni sopra le righe, al cospetto dei comunicati stampa. Chi ha cercato la guerra ha trovato ALTRO. 
Abbiamo registrato l'arrivo (e i ringraziamenti) di persone, ovvio da Lanciano, poi Pescara, Altino, Torino di Sangro, Vasto, Roccascalegna: una semplice manifestazione di interesse verso un tema (suvvia, fuori gli incubi come già scritto giorni fa e fuori la ragionevolezza e il diritto di opinione), un tema che è già dentro le nostre case. Che può piacere o non piacere. Ma il diritto di libertà di espressione ci sta". 10 gen. '16



Foto Andrea Franco Colacioppo
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