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Lanciano (Ch) 14 aprile '15 - Sovranità arriva a Lanciano, muovendo da Roma e da quel covo che ha suggellato la nascita di questa nuova proposta politica, CasaPound. Così Simone Di Stefano, vicepresidente CasaPound Italia, si presenta e presenta quelli che sono i progetti del neonato movimento che, in sostanza, occhieggia alla leadership del segretario del carroccio Matteo Salvini. Lo fa nella Casa di conversazione, ospite di CasaPound Lanciano che ha organizzato l'incontro ed ha invitato anche l'onorevole Marco Rondini, Lega Nord. Una proposta per niente cauta, che sicuramente non punta ai cosiddetti "moderati", ma che continua a riscuotere sempre maggiori consensi. Un fenomeno con il quale anche la politica locale si vedrà costretta a confrontarsi alle prossime elezioni. E comincia a profilarsi una lista già per le prossime elezioni comunali 2016 di Lanciano. "Questo territorio ha bisogno di proposte concrete e non di essere depredato come è accaduto fino ad oggi- sostiene Nico Barone, responsabile CasaPound Lanciano-. Amministrazioni comunale e regionale ci hanno presentato un conto amaro, che si ripercuote sull'ambiente e sul lavoro, e basta citare tra gli esempi il caso di Ombrina Mare e Sangritana, confluita nell'azienda unica di trasporti. Ci riprenderemo ciò che ci appartiene".

Simone Di Stefano si definisce "campione europeo di rubabandiera", anche se ormai quegli impeti in qualche misura sono stati superati, prova a spiegare, ma "Quando vedo esposta la bandiera dell'Unione Europea ancora si svegliano certi istinti. E' la bandiera d'Italia che vorrei vedere sventolare", ammette. 

Di cosa stiamo parlando con Sovranità? Non siete a destra nè a sinistra... cos'è una sorta di rivisitato socialismo?

"Non mi piace definirci sulla base dei consueti canoni di valutazione. E' vero, non siamo nè a destra nè a sinistra, siamo dalla parte del Popolo".

Il problema dell'Italia si chiama Europa?

"Soprattutto. Un Paese che non ha sovranià monetaria e che è costretto a  sottostare ai dettami imposti da un'Europa spietata non può arrivare da nessuna parte. Basta considerare gli elevati livelli di disoccupazione a cui siamo arrivati. E il Governo nel frattempo se ne frega, continua spudoratamente a tassare senza ritegno e senza offrire in cambio servizi adeguati. Anzi, insiste a prendere in giro l'intero Paese ostentando una fantomatica rottamazione, ma la verità è che si tratta di un governo di incapaci. Che governo è quello che obbliga gli stessi connazionali ad uscire dal proprio Paese, che spinge i grandi industriali ad investire all'estero dove le tasse sono più basse e allo stesso tempo incoraggia e sostiene, attraverso pericolose teorie radical chic, lo sbarco di clandestini?"

E allora come si risolve il problema dell'immigrazione? L'Italia probabilmente non ha le risorse adeguate per fronteggiare l'emergenza. Ma ci sono persone che scappano da Paesi in guerra...

"E i rifugiati politici infatti devono godere di tutto il sostegno possibile. E' un nostro dovere, come degli altri Paesi, accoglierli ed aiutarli. Purtroppo però non è sempre  così. Tra tutti gli sbarchi davvero in pochi risultano essere vittime di guerra. Perché gli altri Paesi dell'Unione, come la Grecia, possono decidere liberamente di limitare gli sbarchi? Perché quando arrivano sulle nostre coste siamo costretti ad accoglierli? La risposta è semplice, e abbiamo avuto tutte le dimostrazioni che servono negli ultimi periodi. Tra Mafia Capitale e coop rosse, qui in Italia ci si guadagna con il 'commercio' di immigrati. Non solo paghiamo cifre astronomiche, che non possiamo permetterci, ma continuiamo a foraggiare un sistema mafioso di stampo classico e, allo stesso tempo, i finti buonisti continuano a stipare in gabbie degredate persone sfortunate. Io lo chiamo razzismo".

Qual è l'alternativa, come si potrebbe fronteggiare diversamente l'emergenza?

"Creando strutture di accoglienza nei loro Paesi, investendo nei loro Paesi. Con fondi europei e con tutto il sostegno di cui possiamo in primis disporre".


Sarebbe favorevole ad un eventuale intervento militare dell'Italia per fronteggiare l'Isis?

"Penso che non ci siano alternative, è un nostro dovere, soprattutto difendere quegli innocenti che si trovano a vivere in condizioni precarie, a rischiare la vita ogni giorno, a causa di fanatici che sembra non possano essere fermati in nessun modo".

Perché Salvini?

"Sosteniamo Salvini perché con la sua segreteria molto è cambiato nella Lega. I precetti sono sempre gli stessi. Le battaglie della Lega le sentiamo anche nostre. La differenza è che mentre prima si legava ad un discorso territoriale, in particolare all'indipendenza della Padania, ora si è scoperto che gli interessi sono gli stessi di tutta la nazione. La grande intuizione di Salvini è stata proprio questa. Dobbiamo liberarci da un'Europa opprimente e da un governo che continua a svendere il nostro Paese".

Come si risolvono i problemi, uscendo dall'Europa?

"Certamente non restando in questa Europa. Tutti sono liberi di muoversi come vogliono, di negoziare, l'Inghilterra ha addirittura mantenuto la sua moneta. Perché noi sottostiamo a tutto quanto venga comandato dall''alto'? E un Paese che non stampa moneta è zero".

Cosa avete in comune con il Front National di Marine Le Pen? E soprattutto, Le Pen padre o figlia?

"Abbiamo in comune la voglia di riscatto delle nostre nazioni. I risultati raggiunti dal Front National erano impensabili, eppure sono stati raggiunti grandi traguardi in termini di consenso. Certo, la svolta moderata di Marine un po' ci perplime..."

Di Stefano, quanti eravate davvero a piazza del Popolo?

"Eravamo almeno 3 mila solo di tesserati. Poi si sa, i giornali hanno fervida fantasia...". 


Azzurra Caldi


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