Lanciano (Ch) - Inciviltà e disumanità: con queste due parole i residenti di Marcianese, a Lanciano, riassumono gli inspiegabili casi di avvelenamento che hanno portato alla morte di una dozzina di cani in una manciata di mesi. Non si danno pace gli sconfortati proprietari e gli altri residenti, che hanno ancora paura che episodi del genere possano continuare a verificarsi, a discapito dei loro amici a quattro zampe. E ieri hanno organizzato un corteo, con partenza dalla chiesa di Marcianese, per ricordare con foto e fiaccole le vittime di assassini inqualificabili. Durante la manifestazione i proprietari hanno raccontato le loro storie. Ad una famiglia hanno avvelenato addirittura sei cani, soltanto uno è riuscito a salvarsi. Il modus operandi è sempre lo stesso, ovvero la somministrazione furtiva di veleno per topi. Questo è quanto hanno confermato tutte le autopsie effettuate. Ma cosa spinge questi balordi ad ammazzare gli animali? Che i cani abbaino, è cosa risaputa, come anche si mette in conto che combinino qualche marachella. Ma ai disperati proprietari non sembrano affatto motivazioni sufficienti per arrivare a questi gesti estremi. 

"Molti di noi sono ancora sconvolti - dice Nico Barone, responsabile cittadino di CasaPound -. Non ci sono parole per definire la crudeltà e la sconsideratezza di chi riesce ad avvelenare degli animali indifesi. Chi è in grado di arrivare a tanto non solo non ha rispetto per la vita, ma è un pericolo all'incolumità di tutti, esseri umani compresi". 

3 dicembre '15

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