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Lanciano (Ch) 21 ott. '14 - "Questa amministrazione ha fallito": a parlare sono alcuni tesserati del Pd che hanno partecipato ieri sera ad una "intensa riunione" di partito. Un incontro che ha avuto come tema principale la questione dell'ampliamento dell'istituto De Titta di Lanciano, faccenda che divide la città. E a quanto pare anche il Partito democratico, perché diversi iscritti contestano la scelta fatta in Consiglio comunale di dare il nulla osta al progetto.
"Non si può più far finta di non vedere - dicono ad Abruzzolive alcuni tesserati. - Lo scempio del De Titta è eclatante. Ieri sera è stata organizzata questa riunione per convincerci, a provvedimento preso, che l'ampliamento della scuola fosse cosa buona e giusta. Non ci stiamo ad essere presi continuamente in giro. 
Ecco come si giustificano anni di gestione inconcludente: approvando progetti grossolani. Molti di noi non si sentono più rappresentati dalla dirigenza del partito e dalla stessa maggioranza".
Ad assemblea inoltrata è arrivato anche il sindaco Mario Pupillo. "Per il De Titta - viene aggiunto - si sarebbe dovuto intervenire in molti modi, in primis puntando sulla sicurezza. Anche supponendo che ci siano tutte le carte in regola, occorrerebbe comunque fare una variazione al Prg, in una zona delicata sotto diversi aspetti. La nostra posizione l'abbiamo espressa, siamo stati ascoltati? La risposta è no".


Interviene Roberto Di Diego, vice segretario cittadino del Pd. "Un incontro - afferma -, in cui sono stati chiariti aspetti e necessità dell'intervento. Sì mugugni ci sono stati, ma pochissimi. Sia il sindaco, sia Leo Marongiu che Maria Saveria Borrelli, hanno spiegato, con cognizione di causa e carte alla mano, il perché delle scelte effettuate".


Intanto il problema De Titta, ormai è quasi certo, sarà affrontato in una seduta straordinaria del Consiglio comunale. Un nuovo Consiglio sulla spinosa questione, dunque. Il regolamento, infatti prevede che, qualora venga ritenuto opportuno, la seduta straordinaria possa essere richiesta da almeno un quinto dei consiglieri, come è successo. I dieci consiglieri sono Marco Di Domenico, Paolo Bomba, Errico D'Amico, Ermando Bozza, Eugenio D'Ovidio, Tonia  Paolucci, Gabriele Di Bucchianico, Manlio D'Ortona, Graziella Di Campli e Alex Caporale. Proprio loro hanno palesato una eventuale illegittimità perché l'accordo di programma sarebbe dovuto passare prima in consiglio comunale e poi essere firmato da Pupillo, come sindaco di Lanciano, e da Enrico Di Giuseppantonio, in veste di presidente della Provincia. Invece è successo il contrario: prima la stipula dell'accordo e poi la discussione in aula. Alla nuova seduta consiliare dovrebbero essere presenti diverse associazioni, tra cui Fai Lanciano, Italia Nostra, Pro loco Lanciano, Nuovo Senso civico, Inu (Istituto nazionale di urbanistica), Ilaria Rambaldi Onlus, Polis Frentana e la Soprintendenza per i beni archeologici. Il consiglio dovrebbe avere luogo in una data da scegliere tra il 6 e 7 novembre.


Azzurra Caldi

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