Lanciano (Ch) - Cinque anni dopo il procuratore Francesco Menditto lascia gli uffici giudiziari di Lanciano. Ultime ore di lavoro nella città frentana e dal 27 maggio sarà in Procura a Tivoli. "Mi avvicino un po' a casa...", dice ad AbruzzoliveTv. Anche se l'annunciata chiusura del tribunale nel 2018 potrebbe aver influito sulla decisione di andar via. "Lascio con dispiacere - aggiunge - un territorio in cui ho lavorato splendidamente".
Cinque anni soprattutto di inchieste a tutela dell'ambiente e del territorio maltrattato da speculazioni ed ecomostri. Da quella sui depuratori malfunzionanti e/o non attivi della Sasi con annesso inquinamento di fiumi e mare; a quelle sulla centrale a biomasse e sansificio di Treglio, sul fotovoltaico a Pizzoferrato, gli abusi edilizi sulla Costa dei Trabocchi, il progetto del resort a San Vito Chietino, il crollo del trabocco Turchino legato a Gabriele D'Annunzio. In alcuni casi è sceso in campo anche il ministero dell'Ambiente, chiedendo risarcimenti cospicui. "Ho soltanto salvaguardato un meraviglioso territorio, quello dell'Abruzzo, e la sua gente".
Quali i reati più ricorrenti in quest'area? "Spaccio di stupefacenti, usura e donne che subiscono violenze: maltrattamenti e stalking, anche all'interno delle famiglie, tra le mura domestiche". Il tribunale che rischia di sparire molto presto? "La questione è che c'è anche il palazzo di giustizia di Vasto. Bisognerebbe cercare una soluzione comune, come ho già consigliato e ripetuto tante volte. Comunque se ci si crede bisogna lottare...". 24 maggio 2016
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