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Lanciano (Ch) 15 ott. '14 - E' diventato un caso l'ampliamento dell'istituto De Titta di Lanciano. La nuova struttura, cofinanziata da Provincia di Chieti e Comune di Lanciano, risolverà il problema della mancanza di aule visto che il progetto ne prevede 16 in più. Il problema, come evidenziato da tutti, non è la validità del  progetto ma la collocazione della nuova struttura che andrebbe a impattare negativamente sul centro storico visto che sorgerà a ridosso del Torrione Aragonese. 


Dopo il Fai - delegazione di Lanciano, numerosi architetti e varie associazioni adesso anche l'Istituto Nazionale di Urbanistica esprime il suo parere sui lavori: "La sezione Abruzzo e Molise dell'Istituto Nazionale di Urbanistica condivide e sottoscrive le critiche e le perplessità manifestate da ampia parte della società locale sul progetto di ampliamento dell'istituto scolastico "De Titta" a Lanciano. Il progetto per come si configura va nella direzione di un intervento fortemente invasivo da realizzare in una zona monumentale. Ai rischi che si presenterebbero dal punto di vista archeologico si sommerebbe l'irreversibilità di un intervento che andrebbe ad alterare l'equilibrio del centro storico lancianese. Non si deve sottostare sempre al ricatto dell'erogazione dei fondi". 


Anche Casapound Lanciano avanza alcune proposte in merito. Non ultima la possibilità di valutare un eventuale cambio di sede del De Titta che potrebbe spostarsi nell'edificio che attualmente ospita l'istituto Tecnico Enrico Fermi. "La nostra proposta - afferma Nico Barone, portavoce di Casapound Lanciano - presenta numerosi vantaggi rispetto al piano avanzato dalla Provincia di edificare una nuova ala nel fabbricato che ospita il 'De Titta'. Innanzitutto il vantaggio economico: lo scambio di sedi, perfettamente realizzabile in quanto entrambi di proprietà della Provincia di Chieti, non penalizzerebbe gli studenti dei due istituti che nelle nuove sedi potrebbero sicuramente usufruire di spazi adeguati alle loro esigenze, Inoltre prevederebbe costi per trasferimento molto ridotti rispetto alla cifra di 1 milione 630.000 euro stanziata per il progetto di edificazione della nuova struttura." 
"Così - conclude Barone - si eviterebbe di costruire una struttura che impatterebbe pesantemente sul centro storico, in quanto andrebbe a sorgere in prossimità del Torrione Aragonese, importante monumento di una città le cui bellezze architettoniche sono anche una fonte di guadagno attraverso il turismo".

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