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Lanciano (Ch) - Attività sospese se non si paga il "contributo volontario". E' l'avvertimento, che suona quasi minatorio, che, a Lanciano, gira all'interno dell'Istituto superiore "De Titta- Fermi". Qui, denunciano numerosi studenti "sono molteplici e ripetute le pressioni che arrivano dall'interno della scuola per spingere  a pagare "volontariamente" quello che dovrebbe essere un contributo" e invece sta diventando una vera e propria tassa imposta alle famiglie. "Anche se non è scritto nero su bianco, - viene fatto presente dai ragazzi - ogni occasione è buona per rammentarci che bisogna versare i 100 euro, altrimenti verranno interrotti stage e corsi". Oltre alle lettere spedite a casa - che attaccano con... "A tutt'oggi non è ancora pervenuto il pagamento relativo al contributo..." -, ci sarebbero ulteriori  e costanti "sollecitazioni" verbali, come riferito dagli studenti, da parte dei bidelli. Una sorta di messaggio che parte dai vertici e che viene fatto girare per le aule tramite i collaboratori scolastici. "E’ opportuno ricordare però - viene aggiunto - che il versamento da parte delle famiglie del contributo, che può andare da 50 a 200 euro, non essendo stabilito da norma di legge non è obbligatorio, ma è atto volontario. E tale deve rimanere". 

"Abbiamo fatto un blitz - spiega il Blocco studentesco di Lanciano - per dire no a questa tassa e, soprattutto, per denunciare la scorrettezza che il dirigente scolastico, Daniela Rollo, sta adoperando per la riscossione. Uno striscione 'No al contributo volontario!', megafono e fumogeni per denunciare la pressante richiesta di pagare la cifra addirittura minacciando di sospendere diverse attività fondamentali.  Come alcuni studenti hanno segnalato sono arrivate lettere a casa in cui si sollecita il pagamento della somma, pena l'eliminazione di alcune attività fondamentali curriculari come stage e tirocini".

"Siamo arrivati al punto in cui gli studenti stessi devono pagare le spese per la loro istruzione, indistintamente dallo stato reddituale familiare. Oltretutto, come lo stesso Miur ricorda, non può essere richiesta nessun'altra tassa oltre quella di iscrizione. Questo atto è fortemente vessatorio", dichiara in una nota il responsabile locale del Blocco Studentesco, Domenico De Lucia -. Questo è il risultato di una condotta sconsiderata volta a tagliare sempre più i fondi destinati all'istruzione, ammazzando ciò che resta della già consumata scuola pubblica. Si corre il rischio di far entrare la scuola in una gara di sponsor privati, mentre le già milionarie scuole private incassano finanze dal ministero".

4 mar.'17

Nelle foto la protesta del Blocco Studentesco (in alto) e la lettera inviata dall'Istituto alle famiglie. Cliccare su immagini per ingrandire
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