Lanciano (Ch) 05 febbraio '15 - Sigilli con nastro
bianco e rosso affissi alla porta degli uffici dell'assessorato alle
Politiche sociali del Comune di Lanciano. Ad apporli nella notte, in segno di
protesta, CasaPound Lanciano per rinnovare il già palesato dissenso nei
confronti della gestione delle politiche sociali e, contemporaneamente,
per invitare l'assessore Dora Anna Bendotti a "riflettere" sul suo
operato. "A
fronte di tanti esempi di manifesta malagestione dei servizi, riteniamo che
per il bene della città l'assessore Bendotti dovrebbe valutare di fare
un passo indietro, lasciando ad altri un compito tanto delicato quale la
gestione delle politiche sociali della città" fa sapere Nico Barone, responsabile CasaPound Lanciano.
Si tratta, secondo Casapound, di una gestione delle
politiche sociali inconcludente e peggiorativa. "Non credo che
dietro determinate scelte ci sia la mancanza di volontà ad operare nel
rispetto dei cittadini - prosegue Barone - invece, la causa va rintracciata nella più totale incompetenza. Negli ultimi anni, l'assessorato ha praticato una politica di tagli che
hanno duramente colpito i servizi sociali erogati a Lanciano. Tra i
casi più eclatanti, la soppressione delle borse lavoro comunali per
malati psichiatrici, per le quali nonostante i proclami a distanza di un
anno non sono stati trovati nuovi beneficiari, dopo che i precedenti
erano stati esclusi dal servizio senza certificare il loro recupero e la
fine del loro percorso e senza che ci si sia adoperati fattivamente per
reinserirli nella società. Altro esempio la chiusura dell'InformaGiovani, prestigioso
servizio di consulenza dei giovani per l'ingresso nel mondo del lavoro,
smantellato a dispetto dei riconoscimenti ricevuti a livello nazionale; la mancata attivazione del centro di informazione pubblica europea
'Europe Direct', gli ingenti tagli che hanno ridimensionato il centro
anziani e molto altro".
"I risultati sono ora sotto
gli occhi di tutti - continua Barone -. Persone in gravi difficoltà
abbandonate a se stesse che non sanno a chi rivolgersi e che, se non si
interviene subito, avranno sempre minori possibilità di uscire da una
condizione di disagio, specie in questo particolare momento di crisi". E
ancora: "Ci sembra incredibile che a fronte di
tanti tagli, si sia scelto di acquistare il software 'Garcia' per la
raccolta e la gestione dei dati dei cittadini, sicuramente valido ma dal
costo di svariate migliaia di euro, invece di vagliare altre
possibilità, quali il ricorso ad analoghi software gratuiti 'open
source'. Infine - conclude Barone - chi millanta di gestire il suo
assessorato con la premura di un padre di famiglia, si ritrova, senza troppi ripensamenti, a
licenziare personale, sopprimere sportelli e ridimensionare servizi".