GUARDA LE FOTO
Hanno gridato "Vergogna, vergogna" e poi "L'ombrello te lo tieni tu!". Erano un centinaio, in gran parte donne, con tanti ombrelli colorati aperti, a protestare l'altro ieri in centro a Pescara, nella piazza antistante il mercato coperto, contro quanto accaduto lo scorso fine settimana a Sulmona (Aq), dove alcune ragazze, durante l'evento della Regione intitolato "Fonderia Abruzzo", reggevano gli ombrelli aperti per riparare gli ospiti, tutti maschi, prima dalla pioggia, poi dal sole. Il tutto è stato immortalato in foto e video che hanno fatto rapidamente il giro del web. E nel mirino è finito soprattutto il governatore Luciano D'Alfonso, che ha organizzato l'evento.

Tante le dichiarazioni che si sono susseguite in questi giorni: secondo Maurizio Acerbo, segretario nazionale Prc-Se: "La foto che giustamente ha suscitato corale indignazione simboleggia tristemente la bancarotta culturale oltre che politica del Pd e del centrosinistra. Il presidente della Regione abbia almeno il buon gusto di chiedere scusa, alle donne e agli abruzzesi. Finora non l'ha fatto e questo dà l'idea dell'arroganza che contraddistingue questo personaggio che a nord delle Alpi non sarebbe candidabile neanche alla carica di amministratore di condominio. 
Oltre al sessismo di cui non si rende nemmeno conto mi indigna anche che la Regione spenda più di 50.000 euro per una kermesse autocelebrativa inutile e per giunta nemmeno paghi le ragazze che devono tenere gli ombrelli. 
Grazie alle politiche dei governi del Pd la disoccupazione giovanile è arrivata al 37% e alle disoccupate si propone di reggere l'ombrello gratis sperando in una futura raccomandazione.
Rivendico con orgoglio di essermi candidato con il mio partito in alternativa a questa corte dei miracoli alle ultime regionali".

Anche in piazza Muzii, al flash mob per "il rispetto delle donne e l'autonomia individuale", ci si è lamentati del fatto che D'Alfonso non avesse chiesto scusa. Tra coloro che "brandivano" gli ombrelli aperti c'erano anche la presidente della commissione Pari Opportunità della Regione Abruzzo, Gemma Andreini; la consigliera di parità della Regione Abruzzo, Alessandra Genco ed Emilia Di Nicola, segretaria generale della Cgil di Pescara. Non sono mancati anche alcuni uomini, come Roberto Ettorre di Sinistra Italiana e Renato Di Nicola del Forum dei Movimenti Sociali per l'Acqua. 

"Se sono sorpreso dalle polemiche? Mah, quando è scoppiata la pioggia non sono rimasto colpito dagli ombrelli accorsi per proteggere gli invitati. Ma dopo, col sole mi ha fatto un po' effetto. Però mi sembrano polemiche esagerate, ecco". Lo dice Michele Russo, patron della Mirus, che ha organizzato per conto della Regione Abruzzo la Fonderia a Sulmona. Russo spiega come sono andate le cose da punto di vista organizzativo e di non essere stato colto di sorpresa "dal fatto che c'erano i volontari, perché in fase di trattativa con l'ente nel budget non poteva rientrare quella spesa". L'affidamento diretto alla Mirus, afferma Russo "è arrivato tardi, 15 giorni prima dell'evento di Sulmona, ed è stato contenuto entro i 40 mila euro per restare sotto la soglia che obbliga il bando europeo di gara. Abbiamo quindi messo mano alle cose basilari - racconta - se avessimo avuto tempo e soldi per pagare tutto, sarebbero serviti 20 mila euro di più, con i quali avremmo coperto il palco, organizzato un servizio di hostess, desk reception ecc. Quindi non sono rimasto sorpreso dalla presenza dei volontari o dei dipendenti della Regione. Per economizzare denaro pubblico si è scelta questa strada. Se avessimo avuto più tempo per organizzare sarebbe stato diverso".08 luglio 2017

Redazione Pescara
@RIPRODUZIONE VIETATA

Condividi l'Articolo

Articoli correlati