L'Aquila 07 nov. '13 - "Non c'è dubbio che le affermazioni di monsignor D'Ercole abbiano destato in noi una certa preoccupazione ma, finché si tratta di sue dichiarazioni o sentori o impressioni, non possiamo che attendere l'approfondimento delle forze dell'ordine, peraltro, già impegnate in una campagna sul territorio tesa a sensibilizzare e a raccogliere dati sulla violenza sulle donne". E' quanto si legge in una nota a firma della Giunta comunale dell'Aquila dopo che la Curia ha lanciato l'allarme dell'aumento della prostituzione minorile in città. "Sicuramente la Chiesa - prosegue la nota - è un osservatorio privilegiato ed anche un solo caso sospetto o taciuto di baby prostituzione rappresenta un dato allarmante ed assolutamente intollerabile. Quello che sicuramente emerge, invece, ed è evidente e sotto gli occhi di tutti, è il disagio sociale che la città sta vivendo dal dopo terremoto. Una città che ancora soffre l'incertezza della sua ricostruzione con i dubbi dei fondi, oggi non sufficienti per il rispetto tempi del cronoprogramma. Abbiamo comunque chiesto un incontro col prefetto per fare chiarezza sulla vicenda anche perché, se il nostro territorio dovesse essere davvero a rischio, chiederemo immediatamente un piano d'intervento sociale a governo e Regione per l'istituzione di un osservatorio speciale sul fenomeno e l'istituzione di un numero verde. Intanto, qualora il fumus sollevato da monsignor D'Ercole, fosse confermato, sarà nostra premura istituire anche un tavolo di lavoro per prevenire e fermamente contrastare il dilagare del fenomeno. Al di là di mere ipotesi tutte ancora da confermare - conclude la Giunta comunale - resta il fatto che chiunque dovesse venire a conoscenza di un qualsiasi tipo di abuso o violenza su minori è tenuto ad informarne immediatamente le forze dell'ordine ed i servizi sociali che, chiaramente, garantiranno l'anonimato della fonte".

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