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L'Aquila - Alle prime luci dell'alba di oggi una bandiera con il gufetto di Sharper, simbolo della "Notte europea dei ricercatori", dall'Università degli Studi dell'Aquila è stata portata all'interno dei laboratori sotterranei del Gran Sasso e poi è risalita da lì, sotto 1.400 metri di roccia, portata da 4 ricercatori dell'Università dell'Aquila e 2 ricercatori dei Laboratori del Gran Sasso, fino alle vette più imponenti del Gran Sasso. I sei ricercatori, a piedi hanno raggiunto la base della funivia, e attraverso i valloni  sono arivati a Campo Imperatore e da qui fino alla cima del Corno Grande (2912 metri sul livello del mare), dove la bandiera sventolerà dalla più alta vetta degli Appennini a rappresentare il forte legame tra l'Abruzzo e la scienza. Un legame indissolubile che parte dalle radici della nostra regione proiettandola verso il futuro. Il dislivello sarà di oltre 2.000 metri, ai quali bisogna aggiungere la profondità delle gallerie dei laboratori. L'idea di portare così in alto la bandiera de la "Notte europea dei ricercatori" - che si terrà il 25 settembre a L'Aquila - esprime la volontà di legare simbolicamente la scalata alla cima più alta degli Appennini con la difficoltà della ricerca. Arrivare in cima è impresa faticosa come faticosa è stata ed è da sempre la vita dei ricercatori impegnati nello sforzo di spostare i confini del progresso e della conoscenza.  04 ago. '15

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