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L'Aquila - Bocciato senza pietà il tracciato progettato da Anas per la realizzazione della "Variante Sud", con particolare riferimento al Lotto C. Opposizione compatta supportata anche dall’avvio di una petizione su change.org :

https://www.change.org/p/associazione-salviamo-la-piana-alternativa-al-tracciato-anas-variante-sud-s-s-17-l-aquila

Questa la risposta di associazioni, comitati, cittadini e politici all’invito rivolto dal presidente Luciano D’Alfonso, durante una recente conferenza stampa sul Masterplan per l’Abruzzo, in cui il governatore indirizzava i comitati a "convergere a imbuto" sull’unica proposta Anas esistente per l’adeguamento e lo sviluppo della statale 17, quale tratta di collegamento veloce verso Pescara e l’asse adriatico. Superstrada ad alta velocità contestata da cittadini e associazioni che sottolineano le ridotte dimensioni delle due corsie previste - larghe 3,75 m - e la presenza di numerose rotatorie a interruzione del traffico.

Presso il Comune di L’Aquila, le parti sociali hanno per ciò convocato un incontro con amministratori e giornalisti per presentare la planimetria alternativa, elaborata dal gruppo di studio degli attivisti e sottoscritta da numerose associazioni, imprenditori, agricoltori, gruppi civici e consiliari, a dimostrare la fattibilità di un percorso condiviso, che ricalchi l’esistente tracciato L’Aquila-Pescara senza necessità di alcuna deviazione a sud, in zona a rischio alluvionale e ad alta pericolosità idraulica, evitando così un considerevole consumo di suolo e l’esproprio di 343 particelle del catasto terreni.

Inoltre con il nuovo tracciato verrebbero impediti la devastazione di una rilevante area di interesse archeologico con necropoli e insediamenti dell’età del ferro e di una porzione di Tratturo Magno L’Aquila-Foggia e la rovina di percorsi turistici sul cammino di Celestino V e di San Francesco. I comitati hanno messo al corrente del rischio distruzione di beni demaniali, ambientali e storici anche l’architetto Maria Alessandra Vittorini, direttore della Soprintendenza Unica archeologica dell'Aquila, e i comuni del cratere.

Il progetto preliminare proposto dai movimenti civici prevede tra l’altro l’adeguamento e la messa in sicurezza della statale 17 tra Onna e San Gregorio; la realizzazione di una strada per la viabilità locale a servizio delle attività economiche e commerciali marginalizzate dal tracciato Anas; un nodo di scambio intermodale gomma-rotaia nei pressi della stazione di Paganica; la bonifica della Ex Ravit come misura compensativa e la rivalorizzazione del Tratturo Magno, con l’infrastrutturazione verde di un parco periurbano L’Aquila-San Gregorio. A tirare le fila del discorso, sono intervenuti Paolo Muzi, presidente della sezione aquilana di Italia Nostra,  e il ricercatore Angelo Jonas Imperiale dell’Università di Groningen, esperto di valutazione di impatto sociale e presidente dell’associazione "Salviamo La Piana". 

"In un territorio come il nostro, tragicamente colpito dal terremoto e caratterizzato da tutte quelle criticità sociali proprie delle aree "interne", gli aspetti sociali legati a qualsiasi intervento di trasformazione del territorio assumono un significato drammaticamente importante -  ha spiegato Imperiale – , pertanto vanno gestiti da una pianificazione partecipata con strategie di sviluppo anche socialmente sostenibili, che mirino alla mitigazione degli impatti sociali negativi, alla massimizzazione dei benifici e al rafforzamento della resilienza e delle capacità delle comunità locali".

La presentazione pubblica alla stampa del progetto alternativo fa seguito ad una febbrile attività di ascolto, analisi e ricerca sul territorio -  che all’Anas viene contestato di non aver ùpreventivamente attuato, né successivamente ancora accolto -  per cui si è riusciti a "raggiungere un saldo accordo tra le comunità locali in tempi brevissimi, meno di un mese, a fronte di circa 7 anni di rinvii, lottizzazioni, trattative parziali e segmentate attuate da Anas".
Con conseguenze significative sulla vita delle persone che popolano queste zone.

"La strada progettata dall’Anas va a smembrare la mia abitazione su cui devono essere eseguiti i lavori post sisma, ci passa proprio sopra. Nessuno mi ha chiesto niente, sono stata informata per caso e mi sono trovata calata dall’alto questa decisione. Io adesso vivo nei moduli provvisori di Picenze e dopo la morte di mio figlio questa per me è un’altra grande disgrazia", dichiara ad AbruzzoLive.Tv la signora Antonina, indicando sulla mappa il punto dove è collocata la propria abitazione e dove dovrebbe passare l’infrastruttura viaria. La donna è stata esasperata anche dall’ultimo consiglio comunale di Barisciano, chiuso a sorpresa prima della discussione del progetto Anas. Punto inserito regolarmente all’ordine del giorno, ma – su proposta del sindaco, Francesco Di Paolo, e con la sola opposizione del gruppo civico "Barisciano Bene Comune", di cui è stata rigettata anche la mozione a supporto dei comitati - la discussione è stata interrotta. E la questione analizzata in un successivo confronto pubblico a conclusione del quale il sindaco si è impegnato, davanti alla cittadinanza, ad opporsi al tracciato Anas durante l’imminente Conferenza dei servizi, prevista per il 3 maggio a Roma e all’interno della quale verranno valutati i pareri degli organi competenti e delle amministrazioni interessate: mancherebbe a tal proposito la necessaria autorizzazione del Comitato regionale Via (Valutazione impatto ambientale), che ha già rigettato il contestato progetto dell’Anas a causa di gravi difformità e ha invitato la società ad attivare un nuovo procedimento.

Nel frattempo, per il 2 maggio, i gruppi autori della nuova planimetria sono stati convocati in audizione da Enrico Perilli, presidente della Commissione Ambiente e Territorio del Comune di L’Aquila.

Gli autori del nuovo tracciato, a questo punto, hanno chiesto ai responsabili dei Comuni di L’Aquila, Fossa, Barisciano, Poggio Picenze e alla Regione Abruzzo, di lavorare sul progetto condiviso da tutte le comunità locali, nel rispetto della Convenzione Europea del Paesaggio e delle linee guida internazionali dell’Associazione Internazionale di Valutazione di Impatto. Sono scattate inoltre anche le diffide dal procedere con ipotesi alternative non concordate con le comunità locali ed è stato chiesto all'Anas di realizzare il progetto esecutivo sulla base della nuova planimetria.  28 aprile 2016



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