L'Aquila - "Programmare significa stabilire le priorità, ciò che viene prima e che ha la capacità di allungare le ricadute fruttuose. Chiedo a questo Consiglio comunale che mi si facciano pervenire 4 proposte aggiuntive alle priorità strategiche individuate dal Masterplan". Conclude cosi il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso la seduta fiume sulla verifica della situazione degli interventi e relativi finanziamenti previsti all’interno del Masterplan, che entro pochi giorni verrà ratificato a Roma e che tra gli stanziamenti principali prevede:

10 milioni sull'ex ospedale di Collemaggio, 10 milioni per la pista ciclabile dell’entroterra, 37 milioni di euro destinati alla variante sud all'abitato dell'Aquila, 11 milioni per il potenziamento della linea ferroviaria L'Aquila-Pescara, altri 10 milioni per il potenziamento del bacino sciistico di Campo Felice.

Incontro con il governatore richiesto a prima firma dal consigliere Giorgio De Matteis (L’Aquila città aperta) che dà il via a un vero e proprio tiro alla fune, accusando D’Alfonso di aver mutuato i contenuti del Masterplan da precedenti atti di programmazione: "Si tratta di un Piano regolatore del sistema infrastrutturale abruzzese - dice De Matteis -, che non nasce dal nulla ma da una sequenza logica di avvenimenti, su cui si gioca l’economia di un intero territorio e in particolare del sistema industriale strettamente correlato allo sviluppo dei collegamenti. Una programmazione che nasce dal 2002-2003 al Ministero quando si discuteva di sistema infrastrutturali europei e si firmava l’Intesa Generale Quadro del governo: il momento in cui si decideva una programmazione strategica che prevedeva piattaforme nazionali, in particolare il sistema del tirreno e il sistema adriatico con l’abruzzo come anello di collegamento con l’area metropolitana romana.  Una programmazione che nasce nei primi anni del 2000 e procede con una rimodulazione sostanziale datata 17 maggio 2013 nella quale si approntano interventi infrastrutturali dal segretariato generale della presidenza del consiglio dei ministri, a firma di Aldo Mancurti. Dato che adesso si parla di fondi Cipe e la programmazione non viene fatta più annualmente, 'se saltiamo la botta' ci vediamo tra 7 anni”.

E sulla famosa legge "L'Aquila capoluogo", De Matteis incalza: "Una fregatura , piuttosto vuotarella che a distanza di due anni non vede ancora la luce". E poi, sulla destinazione a campus universitario dei progetti Case: "Credo che la senatrice Pezzopane  le abbia raccontato  la favola dei 7 nani: i Case sono un posto dove 5000 su 7000 isolatori sismici risultano fuorilegge, un posto per cui le banche stanno mangiando il Comune per i debiti, un posto dove se ci va bene crollano i balconi senza nessuno sopra e senza nessuno sotto, un posto dove non c’è ancora in atto una manutenzione. E ricordo una dichiarazione del sindaco dell’anno 2010 in cui si parlava di campus  a Pizzoli e Scoppito, zone distanti dai poli universitari della città". Un discorso che si configura come un’informativa a D’Alfonso, secondo De Matteis,  "per far sentire anche l’altra parte della verità”.

Pronta la replica di D’Alfonso : "La scelta dei migliori si fa con gli argomenti; 500 anni fa, invece, si faceva con la spada: elemento di fondo comune è, comunque, il conflitto tematico. Voglio aiutarvi, comunque, a qualificare la mia disponibilità a confrontarmi con voi. Aspetto mi facciate presente un punto di vista puntuale su cosa può essere integrato, precisato, sostituito, modificato: poi mi riservo di fare  le  valutazioni e di coerenza. Il Masterplan è l’armageddon dal punto di vista della programmazione? Assolutamente no.  L’ultimo che ha fatto questo tipo di lavoro è stato Emilio Mattucci, primo presidente del Consiglio regionale abruzzese. Sul piano della collocazione degli obiettivi di fondo, delle risorse amministrative e finanziarie cercate e ottenute, questa è la seconda stagione che si apre dopo ciò che fece il gigante Mattucci. Avete avuto a L’Aquila un maestro della programmazione, Franco Madama, che se fosse presente acclarerebbe questo mio pensiero: quando l’atto programmatico rimane sulla carta è perché non ha avuto riguardo per la realtà. Questo è un atto programmatorio conseguito attraverso la tenacia di tutti i giorni, come fu realizzato il quadrilatero marchigiano umbro del 2001, quando Mario Baldassarri si dedicò a fotografare per anni i problemi delle alleanze tra Marche e Umbria che, dopo il terremoto 2001, investirono 5 miliardi di euro in un rettangolo strategico: l’Adriatico da una parte e bellezze colline umbre, dall’altra". In questo caso , la scelta della  temporalizzazione delle risorse consta di un biennio in cui si configura la cassa dal punto di vista economico e di un successivo  triennio che riguarda la competenza , "da rendere dettaglio di copertura finanziaria utilizzando la cabina di regia nata per volontà del legislatore e per decreto del presidente del Consiglio".

Disponibili 32 miliardi di euro, più altri 18, assegnati da una cabina di regia prevista nella finanziaria 2015, di cui fanno parte D'Alfonso, Stefano Bonaccini, presidente della Giunta regionale dell'Emilia Romagna, e Mario Oliverio, presidente della Calabria.

"Non si tratta di un equilibrismo di Salomone : è la visione di una crescita della regione concepita tramite alleanze funzionali. Venendo al discorso di dettaglio – prosegue D’Alfonso - di ciò che avete potuto contabilizzare sono sicuro senza spirito di cattiveria demolitiva ma con la finalità di aumentare risorse a favore di una citta che ha conosciuto anche dolore, chi mai aveva posto il tema del superamento della lontananza ferroviaria tra L’Aquila e Pescara?
Nel documento finale troverete 11 milioni di euro, per il sistema di collegamento  ferroviario  tra L’Aquila e Pescara che riduce di 35 minuti il tempo di percorrenza, che toglie preferibilità commerciale anche agli autobus e mi auguro che non si ponga adesso il problema da questo punto di vista".

Il governatore parla inoltre di "significativo programma di investimenti per quanto riguarda chiese non contemplate nei fondi della ricostruzione, 2 milioni di euro per edilizia religiosa minore"e della realizzazione  di un nuovo casello autostradale, "poiché l’attuale è una pozzanghera di disordine di edifici che non consente accesso alla grande viabilità". Una coppia di esigenze da soddisfare, secondo D’Alfonso, "per far sì che L’Aquila assuma la forma di un’esistenza potente dotata di ali che produce effetti non solo per la città ma anche per le economie di riferimento: un elemento fondamentale è l’università, il secondo è che ci sia facilità di accesso alla rete della grande comunicazione viaria".

Il consigliere  Pierluigi Properzi (Gruppo Domani L’Aquila ) stigmatizza che su 64 atti di programmazione solo 2 riguardano direttamente L’Aquila , per cui si sottende una visione secondo cui per  L’Aquila trarrebbe vantaggi anche da altri progetti. "600 milioni di euro destinati alla politica delle aree interne di tutta l’Italia sono bruscolini, non sono da considerare. Chiedo che venga preso e mantenuto l’impegno che si faccia un analogo contratto istituzionale di sviluppo per il progetto di snodo 2 e di istituzione delle due zone funzionali di L’Aquila e Pescara".
Guido Liris ( FI) chiede : "Come si è arrivati a questo Masterplan se nessuno dei nostri interlocutori di maggioranza ne è a conoscenza?  Perché si è deciso di investire in un ponte sulla Mausonia invece che sulla realizzazione di parcheggi ? Perché 10 milioni di euro per area dell’ex ospedale di Collemaggio e non sulla realizzazione di una Centrale Operativa del 118 di cui si parla da anni? Chi ha chiesto questi interventi ? E’ ormai chiaro che lo sviluppo di L’Aquila e dell’entroterra è ostaggio del consolidamento delle politiche a favore della costa, richieste dalla maggioranza dei rappresentanti in consiglio regionale".
Una seduta priva di concretezza e caratterizzata da assenza di proposte, secondo Giuliano Di Nicola ( capogruppo Idv) che punta l’attenzione sulle eccellenze nel campo dell’oculistica presenti anche a L’Aquila, da coinvolgere nei finanziamenti dedicati al  progetto "Abruzzo Regione della vista", decentrato a Chieti. Giustino Masciocco (Sel) evidenzia come dalla Regione Abruzzo non sia arrivato alcun atto di legiferazione sulla ricostruzione e che ci si sia limitati a fare da raccordo con leggi nazionali. "Il Governatore andrà via sereno, perché con il livello di questa seduta non siamo riusciti di certo a fargli cambiare idea sul Masterplan".
In conclusione, l’intervento di opposizione di Luigi D’Eramo ( Noi con Salvini ) - particolarmente apprezzato dal presidente – che in riferimento al Masterplan parla di "una corsa per riempire un vuoto che caratterizza la maggioranza, un’accelerata all’assenza di programmazione politica e amministrativa del Pd di questa città".


Ed oggi, dopo il Consiglio, in conferenza stampa De Matteis fa il punto della situazione sull'incontro con il governatore: "D'Alfonso racconta cose non vere, commettendo un grave atto di scorrettezza istituzionale nell'appropriarsi del lavoro altrui. Il presidente parla tanto di viabilità : il completamento della Teramo Mare, la tratta tra L'Aquila e Navelli, i primi due lotti della tratta L'Aquila-Montereale di cui si sta vantando di far partire il terzo lotto, 15 milioni di euro per il disinquinamento del fiume Pescara, il potenziamento dell'acquedotto del Ruzzo dal lato teramano tramite finanziamento Cipe, la vasca di irrigazione del Fucino, l'efficientamento del sistema idrico, 8 milioni Cipe per il recupero e il riuso dell'ex ospedale San Salvatore , 8 milioni di euro da parte della Regione a L'Aquila per interventi sulle aree urbane (30 dicembre 2003), 1 milione per il completamento dell'aeroporto dei parchi... Grazie a chi sono stati realizzati questi interventi e sono state recuperate queste risorse? E infine, un atto della giunta regionale del 17 maggio 2013 con cui il presidente e l'Anas chiedono al Ministero di dare seguito con apposito provvedimento alla rimodulazione dei fondi delibera cipe 46/2009 con una modifica degli interventi di cui al contratto di programma 2009, per complessivi 87.9 milioni di euro. D'Alfonso ha detto che si sarebbe dimesso se avessimo dimostrato che un solo euro destinato nel masterplan provenga da altri stanziamenti... Bene, adesso lo faccia".   13 aprile '16



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