"Non so quanto sia realistica l'attribuzione all'Isis dell'attacco hacker al sito della Regione Abruzzo. Di certo invece c'è il fatto che proprio la Regione Abruzzo e il suo presidente hanno accolto a braccia aperte l'ambasciatore di uno dei paesi che è sul banco degli accusati per aver supportato, fiancheggiato e persino curato negli ospedali i combattenti dell'Isis". A colorare, in qualche misura la vicenda del presunto attacco hacker ai danni del sito della Regione Abruzzo di ieri, è Maurizio Acerbo, di Rifondazione Comunista. Acerbo fa riferimento alla recente visita dell'ambasciatore turco in Italia, Aydin Adnan Sezgin, che ha incontrato a Pescara il presidente D'Alfonso. In quell'occasione D'Alfonso aveva dichiarato di voler fortemente lavorare su un collegamento, aereo o navale, tra Abruzzo e Turchia e che, pur di averlo, avrebbe volentieri fatto a meno di una Prefettura. Dichiarazioni che oggi, dopo la strage di Parigi, ad Acerbo risuonano ancora più preoccupanti:

"In Turchia stragi di stato, violazioni dei diritti umani, attacchi contro i curdi e le opposizioni sono all'ordine del giorno - ribadisce Acerbo -. La Turchia che ha ostacolato e ostacola l'invio di aiuti agli uomini e alle donne curde che a Kobane e in Siria combattono contro l'Isis. Anche in queste ore nelle regioni curde ci sono città e paesi sotto assedio dell'esercito turco. Leggendo i resoconti sulla stampa e guardando i servizi in tv non mi pare di aver notato alcuna parola rivolta dal nostro presidente D'Alfonso nei confronti delle autorità turche rispetto ai diritti umani, alla democrazia, ai curdi, alla lotta contro il terrorismo fondamentalista. Il Presidente della Regione per assecondare le richieste di qualche compagnia aerea ha anche annunciato che saranno attivati collegamenti con la Turchia. Così i foreign fighters che attraverso la Turchia vanno e vengono da Siria e Iraq potranno dare un contributo al turismo pescarese e abruzzese! Considerato che questi voli sono sovvenzionati dalla Regione con il denaro dei cittadini mi porrei il tema non solo della loro valenza turistica ma anche delle implicazioni etiche e politiche nonché di quelle relativa alla sicurezza. Sarebbe doveroso da parte delle istituzioni regionali porsi il tema e non parlare di solidarietà a chiacchiere. Chi ritiene la battaglia contro il terrorismo fondamentalista doverosa non dovrebbe far finta di non accorgersi di intrattenere relazioni con i suoi sponsor. La stessa Famiglia Cristiana in queste ore ha rimproverato Renzi per il viaggio in un paese come L'Arabia Saudita che, come la Turchia, ha molte responsabilità rispetto allo sviluppo dell'ISIS. Alberto Negri sul Sole24Ore in un articolo intitolato "Le ambiguità di Erdogan" ben descrive il ruolo svolto da Turchia e sauditi e le responsabilità americane e anche francesi nell'alimentare il fenomeno ISiS. Credo che sarebbe doveroso da parte della Regione Abruzzo decidere di soprassedere dall'attivazione dei voli comunicando al governo turco che ci rincresce ma non possiamo essere complici della violenza e della repressione contro i curdi in Turchia e dei permanenti ostacoli frapposti all'assistenza persino umanitaria ai curdi che a Kobane e nel Rojava combattono contro l'Isis. Che riteniamo doveroso verificare un attivo impegno della Turchia nella lotta all'Isis prima di far volare aerei. Non si possono piangere i morti e poi andare a braccetto con i carnefici. Qualcuno dirà che il Presidente e il suo cerchio magico nell'incontrare l'ambasciatore turco a questi problemi non hanno neanche pensato. Questo è assai probabile. Ma sono proprio questo tipo di rimozioni - conclude Acerbo - che la filosofa Hannah Harendt stigmatizzava come 'banalità del male' ".

16 novembre '15

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