Pescara 31 ott. '12 - Sono 313.724 i lavoratori stranieri impegnati in agricoltura in Italia, e di questi 6.621 lavorano in Abruzzo, pari ad un lavoratore in agricoltura su tre. E' l'importante dato che si evince dal Dossier statistico sull'immigrazione di Caritas e Migrantes, a cui ha collaborato anche la Coldiretti, dal quale emerge come sia importante l'apporto del lavoro straniero nel settore primario. Per l'Abruzzo i dati sono chiari: su 19.080 lavoratori dipendenti 6.621 sono stranieri e provengono da Marocco (2.190), Romania (2.046), Albania (553) Polonia (160), India (145), Bulgaria (127) e Tunisia (43) e Slovacchia (4) a fronte di ben 172 le diverse le nazionalità censite a livello nazionale. "I lavoratori stranieri sono diventati decisivi per molti settori, soprattutto il settore ortofrutticolo, viticolo, olivicolo e zootecnico, perché contribuiscono in modo strutturale e determinante all'economia agricola regionale e rappresentano una componente indispensabile per garantire i primati del Made in Italy alimentare", sottolinea la Coldiretti Abruzzo. Ma nel dossier c'é anche un altro dato importante, che riguarda l'occupazione agricola totale e non solo i lavoratori stranieri. Rispetto al 2010, nel 2011 si è registrata una crescita pari al 4,29% contro una media nazionale dell'1,60%. "Segno che l'agricoltura sta ritrovando un nuovo appeal" spiegano alla Coldiretti Abruzzo "un settore che si sta riscoprendo attraverso la valorizzazione della qualità e della distintività dei propri prodotti suscitando segnali di attenzione e interesse anche da parte dei lavoratori".

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