Pietraferrazzana (Ch) - "Inutile dire che a questa amministrazione non va a genio l'idea di accogliere tutti questi immigrati e, mi verrebbe da dire, che colpa abbiamo noi?" A parlare è il vicesindaco reggente di Pietraferrazzana, Ciro Carpineta, a seguito delle polemiche scaturite dalla notizia dell'arrivo di ben 50 immigrati nel piccolo borgo della Val di Sangro, che conta poco più di 100 abitanti. Una situazione definita inaccettabile dai cittadini che si sono riuniti in un'assemblea pubblica per discutere della questione e hanno addirittura creato il "Comitato per la serenità e la tutela del territorio".

"Mi è stato rimproverato di non aver avvisato per tempo - dice Carpineta - ma la verità è che neanche io sono stato informato a dovere. Il bando è stato pubblicato dalla Comunità montana Montagna Sangro Vastese soltanto a fine febbraio e la struttura è stata assegnata alla 'Gestione Orizzonti Srl' a fine marzo".

La struttura in questione è l'ex Park hotel, nel territorio di Pietraferrazzana, di cui lo stesso Carpineta ne aveva disposto la chiusura nel 2008. L'edificio, infatti, non rispettava le basilari norme di sicurezza.

"Nel bando disposto dalla comunità montana - spiega Carpineta - requisito fondamentale era quello della ristrutturazione e messa in sicurezza dell'edificio, di cui deve obbligatoriamente farsi carico l'aggiudicatario della struttura. E infatti i lavori della società vanno avanti da circa tre settimane e, di questo siamo sicuri, verranno senz'altro portati a termine".

"L'unica cosa che possiamo chiedere a questo punto - conclude Carpineta - è che almeno venga ridimensionato il numero dei futuri ospiti. Di questo parleremo martedì in un incontro con il prefetto. Perché un numero di immigrati così alto in un paese così piccolo, ci sembra un po' esagerato...".   14 aprile '16

@RIPRODUZIONE VIETATA

Condividi l'Articolo

Articoli correlati