"Abbiamo un presidente senatore che mantiene due cariche e due stipendi". l Cinque Stelle contro Luciano D'Alfonso. "Il 16 marzo scorso - dicono - la Corte d’Appello de L’Aquila ha proclamato l’elezione dei senatori e nella giornata di domani, venerdì 23 marzo 2018, D’Alfonso eserciterà per la prima volta le sue funzioni e prerogative da senatore partecipando alla prima seduta d’aula di Palazzo Madama. Il famigerato dies a quo è, dunque, arrivato e porta con sé l’incompatibilità della carica di senatore con quella di presidente della Giunta. Nessuno - aggiungono - può appartenere contemporaneamente a un Consiglio regionale e ad una delle Camere del Parlamento o ad un altro Consiglio regionale”. Come sancisce l'articolo 122 della Costituzione. 

“Dall’inizio dell’anno - sottolineano i consiglieri regionali del M5S Sara Marcozzi, Riccardo Mercante, Domenico Pettinari, Pietro Smargiassi e Gianluca Ranieri - l’Abruzzo è ostaggio della carriera politica di un solo uomo, che non ha tenuto tanto a svolgere le funzioni di presidente di Regione quanto ha tenuto ad abbandonare la nostra regione per una più comoda poltrona romana. Oggi che l’incompatibilità è diventata effettiva ed efficace sia per il presidente D’Alfonso che per il deputato-consigliere regionale Camillo D’Alessandro, abbiamo deciso di depositare una segnalazione alla Giunta per le elezioni della Regione, presieduta dal presidente del Consiglio, Giuseppe Di Pangrazio, affinché in quella sede si prenda atto dell’incompatibilità, ne prenda atto il Consiglio regionale, si proceda con lo scioglimento dello stesso e si consenta agli abruzzesi di tornare al voto entro tre mesi". Sulle incompatibilità, infatti, non è legittimato a esprimersi solo il Senato ma anche la stessa Regione Abruzzo con un procedimento proprio e indipendente da quello parlamentare. 

 "Abbiamo chiesto alla Giunta per le elezioni - spiegano - di pronunciarsi entro 10 giorni, come stabilito dalla norma. A partire da domani  D'Alfonso esercita le sue funzioni al Senato e in Regione non potrà occuparsi neanche dell'ordinaria amministrazione. Se non opta tra i due incarichi entro 5 giorni dal pronunciamento della Giunta regionale sulle elezioni, sarà il Consiglio a decretare la sua decadenza da presidente e questo porterà allo scioglimento dell'assemblea". Secondo i 5 Stelle neanche il vice presidente Giovanni Lolli potrà sostituire l'attuale governatore nel pieno delle sue funzioni, ma solo per atti urgenti e con il compito di riportare presto l'Abruzzo alle urne. 
22 marzo 2018

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